Alta quota

Carlos Soria partito per il Pik Lenin. A fine agosto Dhaulagiri

Carlos Soria è partito negli scorsi giorni alla volta del Pik Lenin (7.134 m). Una spedizione che farà da test prima di volare verso la sua destinazione di fine estate: il Dhaulagiri (8.167 m).

Lo avevamo lasciato la scorsa primavera alla ricerca di sponsor per aggiungere un nuovo Ottomila alla sua collezione. Messo a segno anche il Dhaulagiri, all’infaticabile ottantenne non resterà che conquistare lo Shisha Pangma (8.013 m). La mancanza di fondi ha rappresentato negli scorsi mesi il solo limite alla partenza dell’alpinista spagnolo, che non si è lasciato frenare nella sua passione per le alte quote neanche dall’operazione al ginocchio subita lo scorso ottobre. Ora gli sponsor ci sono e non resta che partire per testare la nuova protesi e acclimatarsi prima di tornare in Himalaya a fine estate.

Nel corso di una intervista rilasciata alla rivista spagnola Desnivel prima della partenza, Soria si è detto fiducioso della protesi e della mobilità acquisita, seppur non perfetta. Una condizione di certo più sopportabile rispetto ai forti dolori al ginocchio degli ultimi anni. Un dolore che in realtà affonda le sue radici nel passato, legato ad un incidente avvenuto nel 1970 in cui si ruppe una gamba, e peggiorato inevitabilmente con l’età. Durante le settimane che hanno preceduto la partenza Carlos si è allenato in Sierra Nevada, trascorrendo anche delle notti a 2.200 metri per iniziare ad acclimatarsi e una notte in camera ipobarica, simulando di dormire a 5.000 metri.

La spedizione al Pik Lenin

Giovedì 25 luglio Soria è partito per il Kirghizistan dall’aeroporto di Madrid in compagnia di tre amici con cui condividerà l’esperienza sul Pik Lenin: Pedro Nicolás, presidente del club Peñalara, già compagno di spedizione Nanga Parbat e Gasherbrum 2; Javier Garrido, con lui sul G2 e Sonia Castañeda, compagna dell’amico Sito Carcavilla costretto invece a restare a casa.

La squadra resterà sul Pik Lenin fino al 9 agosto. Non saranno molti i giorni a disposizione dei 4 alpinisti per salire in vetta a un settemila, come lo ha definito lo stesso Soria “tra i più semplici che esistano ma che ha i suoi problemi, come ogni altra montagna”. Il team prevede di affrontare 3 campi prima di partire per il tentativo di vetta. “Campo base, 2 e 3. Ci sono quelli che fanno un campo 4 ma che non faremo in alcun modo”.

Destinazione Dhaulagiri

Una volta rientrato dalla spedizione-test al Pik Lenin, Carlos partirà per il Nepal il 30 agosto. Tra il 9 e il 30 agosto continuerà ad allenarsi, sfruttando anche la camera ipobarica per acclimatarsi al meglio.

L’avvicinamento al Dhaulagiri prevederà 15 giorni di trek attraverso la valle del Khumbu, fino a raggiungere il campo base. Compagni di avventure di Soria saranno Sito Carcavilla e Luis Miguel Soriano, al momento impegnato su alcuni quattromila in Iran, che gli consentiranno di iniziare ad acclimatarsi. Sito, avendo dovuto rinunciare al Pik Lenin, sfrutterà la camera ipobarica per arrivare pronto a fine agosto. In squadra con i 3 alpinisti saranno presenti anche 6 sherpa.

“Voglio salire su Dhaulagiri prima di invecchiare. Metterò tutta la carne alla griglia, come sempre, con tutta la cura del mondo e tutti i mezzi possibili per arrampicarci lassù” ha commentato Soria.

Articoli correlati

2 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close