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Usa, la Richardson muore in ospedale

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NEW YORK, Stati Uniti — Non ce l’ha fatta Natasha Richardson, è deceduta ieri in ospedale. All’attrice britannica, che lunedì scorso ha avuto un incidente sugli sci, i medici di Montreal avevano già diagnosticato la morte cerebrale martedì. Così, dopo essere stata trasportata a New York, i familiari hanno dato l’autorizzazione a staccare le macchine che la tenevano in vita.

Sembrava una caduta da niente, e invece, tragicamente è finita nel modo peggiore. A distanza di pochi giorni e all’indomani della morte di Natasha Richardson, emergono i dettagli sulla vicenda costata la vita all’attrice britannica.
 
La Richardson, 45 anni, stava prendendo lezioni di sci sulle piste del comprensorio di Mont Tremblant, nel Quebec. Era con il maestro su una pista facile, per principianti, non portava il casco, del resto non obbligatorio per gli adulti in Canada. Quando è caduta ha sbattuto la testa. Sembra che l’attrice si sia rialzata tranquillamente, sia stata accompagnata nel suo albergo dal personale di soccorso ricevendo anche il consiglio di farsi vedere in via precauzionale da un medico.
 
La Richardson inizialmente non l’avrebbe neanche ritenuto necessario. Ma poi dopo un’oretta avrebbe iniziato ad avvertire dolore alla testa, così è stata portata prima in un ospedale locale e poi, dopo che le sue condizioni si sono aggravate, all’ospedale Sacre-Coeur di Montreal.
 
Qui la situazione è precipitata rapidamente. La morte è arrivata a causa di una emorragia cerebrale. I medici canadesi ne avevano già dichiarato la morte cerebrale, e il marito Liam Neeson, che si trovava a Toronto per le riprese del uso ultimo film, ha disposto il trasferimento della moglie all’ospedale di New York.
 
Qui tutta la famiglia, madre, sorella e i 2 figli di 12 e 13 anni, si sono stretti nell’ultimo saluto. Sembra che ieri pomeriggio sia arrivata anche l’amica Meryl Streep. Poi in serata sono state staccate le macchine che tenevano artificialmente in vita la Richardson.
 
 
Valentina d’Angella

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