Alpinismo

Patagonia: gli alpinisti sul fiordo

immagine

EL CHALTEN, Patagonia — "Siamo arrivati sul fiordo. Stiamo bene. Ora non ci resta che aspettare Mario con il peschereccio per rientrare a El Chalten". Arrivano buone notizie dalla spedizione italiana impegnata in Patagonia che vede in campo Hervè Barmasse e i due Ragni di Lecco Daniele Bernasconi e Giovanni Ongaro. Dopo la traversata dello Hielo Continental, i tre alpinisti hanno dovuto rinunciare alla salita sul Cerro Riso Patron per le terribili condizioni del ghiacciaio attorno alla montagna.

"Peccato che abbiamo dovuto rinunciare al Riso Patron – racconta Daniele Bernasconi -, ma date le condizioni era impossibile tentare la scalata. Abbiamo così proseguito e concluso la traversata dello Hielo. Ora ci siamo accampati sulla costa, va tutto bene e abbiamo viveri a sufficienza per diversi giorni. Il tempo è piuttosto buono, pensiamo che Mario ci raggiungerà, con la barca, domani o al massimo il giorno dopo".

I tre alpinisti hanno attraversato il ghiacciaio la scorsa settimana, arrivando ai piedi del Riso Patron il 4 febbraio. Secondo quanto riferito da Alberto Pirovano, presidente del gruppo Ragni, che nei giorni scorsi è stato costantemente in contatto con i ragazzi, hanno tentato invano di accedere alle pareti cercando qualcosa di scalabile, ma hanno dovuto rinunciare perchè il groviglio di seracchi che circondava la montagna risultava invalicabile su tutto il suo perimetro.

Bernasconi, Barmasse e Ongaro hanno così deciso di proseguire verso il Fiordo Falcon, abbandonando le slitte con i carichi e addentrandosi, solo con gli zaini, in una zona con vegetazione piuttosto intricata. Ieri, hanno raggiunto la costa dove nelle prossime ore dovrebbero essere raggiunti via mare da Mario Conti, e rientrare in barca verso El Chalten come da programma.

Conti, nei giorni scorsi si è imbarcato su un peschereccio cileno con il quale cercherà di entrare nel fiordo e far imbarcare i tre alpinisti per riportarli sul continente. "Non sarà semplice – spiega  Pirovano – perchè il fiordo si estende  per diverse decine di chilometri e presenta pericoli oggettivi come i blocchi di ghiaccio galleggianti. Ma i ragazzi dicono di essere in una buona posizione per la barca e confidiamo che entro un paio di giorni al massimo siano tutti sulla via del rientro a El Chalten".

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close