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Il Torino, il rifugio conteso da Italia e Francia

Lo storico Rifugio Torino ha riaperto lo scorso 30 maggio dopo gli interventi di ristrutturazione; a partecipare all’inaugurazione, che ha richiamato moltissime persone, anche Vincenzo Torti, Presidente del CAI. Ed è proprio il Club Alpino Italiano che nel 1952 costruì il rifugio dove vi era la struttura che ospitò il partigiano Sandro Pertini in rientro in Italia.

Date queste premesse, a primo impatto, non si comprende come possa sorgere la contesa, ma se si guardano le mappe francesi si nota come il confine non segua la cresta della montagna, ma all’inizio del ghiacciaio del colle del Gigante la linea prende una strana deviazione includendo ghiaccio e rifugio. La questione è divenuta particolarmente calda con l’apertura della spettacolare funivia Skyway, che da Courmayeur porta comodamente i turisti nel cuore del massiccio del Monte Bianco, aumentando nettamente il flusso di visitatori che giungono al Torino e che sono attratti da una gita sul ghiacciaio, non sempre però con la dovuta attrezzatura e preparazione.

Lo scorso anno erano arrivate le Guide Alpine francesi a mettere transenne e lucchetti davanti al rifugio, ad onor del vero rubando qualche altro centinaio di metri al confine italiano, al fine di evitare l’accesso al ghiacciaio del colle del Gigante; quest’anno sono invece intervenute le Guide Alpine della Guardia di Finanza, che senza mettere lucchetti, hanno posizionato cartelli d’avviso ovunque.

Nel silenzio della politica, le cui decisioni ufficiali tardano ad arrivare dopo che l’Istituto geografico militare italiano e il corrispettivo francese hanno misurato e mappato tutto nuovamente, la questione in loco viene risolta dalla famiglia Chanoine, che storicamente gestisce il rifugio: con diplomazia, dopo aver valutato da che lato gli alpinisti sono caduti, viene chiamato il soccorso alpino di competenza. In tutto questo Google Maps, non ricevendo risposte dall’Italia, ha accolto la versione delle mappe francesi, con il risultato che al Torino a bere un caffè al bar ci si trova in Italia, ma a pranzare si espatria in Francia.

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