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A proposito di sicurezza

Wspinanie, giornale polacco attento alla sicurezza dell’attrezzatura lancia una campagna in questa direzione, preceduto da Desnivel.

Qualche settimana fa un ragazzo spagnolo, che arrampica da anni e che quindi ha un grande esperienza,  vicino a Tarragona ha perso l’appiglio ed è precipitato, capita, arrivando però a terra dopo un volo di 14 metri, nonostante fosse correttamente legato e la corda passasse su dei rimandi molto sicuri. La corda analizzata dalla Polizia ha fatto riscontrare contaminazioni da acido solforico che ne hanno intaccato le fibre rendendole fragili. Ora a prima vista l’impressione era “solo” di una lieve rigidità in alcuno punti della corda.

Juan Carlos, questo il nome del trentaduenne finito in ospedale con fratture gravi alle caviglie e al bacino, interrogato ha riferito che il rapporto suo con l’acido solforico è di fatto inesistente e che certo non aveva messo a contatto la corda con l’acido delle batterie dell’auto, che sono l’unico riferimento che lui aveva per questa sostanza chimica.

Va anche detto che nella produzione di fibre sintetiche, di cui sono composte le corde, viene utilizzato anche l’acido solforico. Quindi qualche contaminazione a monte potrebbe essere intervenuta, come durante i processi di immagazzinamento e trasporto.

Decathlon aveva peraltro ritirato dal mercato in via precauzionale quel modello di corda Simond da 102 mm di diametro, rimettendola poi in commercio dato che non si erano evidenziati problemi.

Insomma, bisogna stare all’erta e controllare attentamente l’integrità dell’attrezzatura. In caso di dubbio meglio essere prudenti.

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