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Elbrus, traversata da sud a nord con gli sci per tre italiani

Gli italiani Maurizio Vettorato, Andrea De Sensi e Alberto Tartarotti hanno compiuto la prima traversata della stagione con gli sci sud/nord dell’Elbus, che con i suoi 5642 mt è la cima più alta d’Europa.

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Photo Courtesy Maurizio Vettorato

I tre sono arrivati in vetta senza grosse difficoltà, grazie anche al bel tempo, il 25 maggio dalla parete sud, poi la discesa dal versante nord, durante la quale Vettorato, per evitare un crepaccio, è caduto e scivolato per diverse decine di metri perdendo uno sci. Fortunatamente solo qualche ammaccatura per l’italiano, che è riuscito a scendere utilizzando gli sci usati in salita da un suo compagno, poi disceso in tavola.

Purtroppo non ha avuto la medesima fortunata sorte il componente di una spedizione mista russo/inglese, che colpito da mal di montagna, è scivolato per 300 metri nella nebbia, la quale ha reso inizialmente impossibile individuarlo. Dopo la caduta, l’alpinista, ripresosi, ha però preso la direzione sbagliata, finendo in un crepaccio e morendo per assideramento.

“Ogni tanto non si festeggia come si vorrebbe, ma la montagna e anche questa” ha detto Maurizio Vettorato, aggiungendo “Noi portiamo a casa comunque un bellissimo ricordo di un’avventura vissuta tra amici che da anni condividono gioie e dolori di avventure di questo tipo è che nonostante tutto sono sempre entusiasti e con una gran voglia di continuare a viverle!”

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Un commento

  1. L’Elbrus ce l’ho in programma in Agosto insieme ad altri 5, vediamo un po’ se riesco a raggiungere la cima. con gli sci sara’ magari un’altra volta. Tecnicamente facile, ma il problema e’ acclimatarsi come si dovrebbe, dato che la permanenza nei ‘Botschkis’, a circa 3.700m non sempre basta. Si fanno prima escursioni ad oltre 4.000m, ma per raggiungere la vetta senza problemi, bisognerebbe passare due notti a circa 4.500m, cosa che pochissimi fanno perche’ si puo’ fare solo in tenda con tutto il necessario.
    Inoltre sono 1.900m di dislivello in ghiacciaio da fare su e giu in una giornata, che comporta grande preparazione fisica. Non per niente l’Elbrus fa anno per anno da 15 a 30 vittime.

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