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Guide Alpine: basta equivoci!

Le storiche Guide Alpine di Courmayeur. Photo courtesy guidecourmayeur.com
Le storiche Guide Alpine di Courmayeur. Photo courtesy guidecourmayeur.com

La legge parla chiaro e i tribunali lo confermano: gli unici professionisti abilitati all’accompagnamento escursionistico in montagna sono formati della Guide Alpine.

“Lo scorso aprile l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE) ha diramato un comunicato stampa e ha assunto iniziative che vorrebbero liberalizzare l’accompagnamento e la formazione degli accompagnatori in montagna, a cui le Guide Alpine Italiane non possono rimanere indifferenti. Questo è l’ultimo atto di una annosa querelle, che lo scorso settembre pareva essere arrivata al termine. Preso atto che così non è stato e al seguito del parere del tribunale di Torino che ha dato torto alle Guide ambientali escursionistiche, il Collegio Nazionale delle Guide Alpine ribadisce una volta per tutte che la legge italiana 6/89 stabilisce inequivocabilmente che l’accompagnamento su terreno montano è esclusiva prerogativa delle Guide Alpine e delle figure formate all’interno del Collegio, con formazione quindi e competenze garantite dagli standard internazionali. Un’esclusiva che ha come unico scopo la sicurezza pubblica nell’ambito di un’attività in cui esistono rischi oggettivi.”

Tra le attività delle Guide Alpine anche quelle con i bambini. Photo guidecourmayeur.com
Tra le attività delle Guide Alpine anche quelle con i bambini. Photo guidecourmayeur.com

Pare che questa volta le Guide Alpine Italiane abbiano deciso di alzare il tono del richiamo  a una verità inconfutabile: per fare la Guida o per operare dentro professionalità che comportano l’accompagnamento  su terreno montano, o sei Giuda o sei formato e riconosciuto dalle Guide Alpine. Troppo importanti gli standard di preparazione tecnica e professionale, cruciale la formazione alla sicurezza.

Sempre più gente frequenta le montagne e questo è un bene, non solo per la salute personale, fisica e psichica, ma anche per l’economia. Il turismo è una delle voci importanti e cruciali della bilancia dei pagamenti dell’Italia e in questi giorni abbiamo imparato al seguito di un importante convegno in tema che il turismo estivo e quello invernale in pratica si equivalgono. Cade così il vecchio luogo comune che la montagna è solo sci e caroselli bianchi. No! La montagna è sempre più un circuito del benessere: camminare, arrampicare per ogni dove a fondovalle sui massi o in quota, correre sui sentieri e le creste, andarci in bici e con gli sci di ogni foggia e tipo, volarci e viverci. Si! Viverci fa bene, a noi e alla montagna.

La legge n.6 del 2 gennaio 1989 regola la professione di Guida Alpina, degli Accompagnatori di Media Montagna e delle Guide Vulcanologiche; dall’altro la legge n.4 del 2013 disciplina l’organizzazione delle libere professioni non organizzate in ordini o collegi, inoltre vi sono alcune Leggi Regionali che erano intervenute localmente a disciplinare la materia. Tra le varie leggi oggi esistono ambiti di sovrapposizione, particolarmente in relazione all’accompagnamento escursionistico in montagna e su terreni innevati. La Corte Costituzionale ha confermato un ambito esclusivo di esercizio della professione nelle aree maggiormente caratterizzate dalle bellezze, ma anche dai pericoli della montagna, continuando a prevedere per tali aree la competenza esclusiva degli iscritti all’albo delle Guide e degli Accompagnatori, senza possibilità per le rimanenti professioni dell’outdoor di sovrapporsi con le rispettive attività.

La festa delle Guide Alpine di Courmayeur. Photo guidecourmayeur.com
La festa delle Guide Alpine di Courmayeur. Photo guidecourmayeur.com

Certo gli Albi e  le Corporazioni sono antagonisti della libertà, mentre l’alpinismo (la metto così) è  l’espressione esaltata della libertà e dell’individualismo. Detto questo, parliamo di attività ancorché sportive, ma oggettivamente pericolose o che si svolgono in ambienti incredibilmente spettacolari, stupefacenti e rischiosi, a causa di due chiare componenti fisiche e inalienabili della natura come la forza di gravità e la mutevolezza meteorologica. Beh, allora, soprattutto in presenza di fenomeni di massa, è necessario regolamentare, mettere dei paletti, costruire professioni solide e affidabili che garantiscano la sicurezza della fruizione di ogni tipo, genere e parte della natura, in questo caso montana.

Serve a proteggere le persone, e nonostante l’impegno non sempre ce la si fa e talvolta le vittime sono proprio le Guide, ma anche salvaguardare la natura con una sensibilità sempre più rispettosa e ricca di conoscenza anche oggettiva e scientifica.

Per un approfondimento: La legge parla chiaro: gli accompagnatori su terreno montano sono formati dalle Guide Alpine

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6 Commenti

  1. Mi pare che le guide alpine dicano molte corbellerie. L’ambito di accompagnamento delle guide alpine riguarda l’alpinismo e quello nessuno glielo tocca. Le guide ambientali escursionistiche possono accompagnare fino al II grado e non possono far uso di attrezzatura alpinistica, nemmeno ramponi e piccozze (lo dicono leggi e regolamenti). Per accompagnare un gruppo su un semplice sentiero allora bisognerebbe diventare guide alpine?

  2. E’ una grande tristezza vedere ancora la difesa di posizioni corporativistiche che in Europa sono state ampiamente superate.
    L’articolo è offensivo oltre che superficiale.
    La creazione di “professioni solide e affidabili che garantiscano la sicurezza della fruizione di ogni tipo, genere e parte della natura, in questo caso montana” non è prerogativa delle Guide Alpine.
    Lavoro come Guida Canyon con Diploma di Stato Francese, un percorso che prevede 1100 ore di formazione specifica sul canyoning, e articoli come questo, oltre a nuocere a figure professionali diverse che operano nel pieno rispetto delle norme, servono solo a creare confusione e danneggiare il turismo sportivo, contribuendo a dare informazioni parziali, se non volutamente fantasiose.
    Aprite gli occhi, fatevi un giro in paesi un po’ più evoluto del nostro e uscite dal “medio evo”. E’ così difficile pensare a una cooperazione tra le professioni della montagna per un reale sviluppo e ammodernamento del settore piuttosto che a una inutile “guerra civile”?

    1. Importante essere d’accordo su cosa serve per fare bene e responsabilmente turismo sportivo :”professioni solide e affidabili che garantiscano la sicurezza della fruizione di ogni genere e parte della natura…”. Se poi lo si fa con un diploma di Stato Francese e 1100 ore di formazione, essendo il presupposto assolto, va benissimo. Ciò non di meno la bega tra le Guide Alpine e le Guide Ambientali Escursionistiche è in corso, e le piccozzate via comunicato con mancano.

  3. Caro Longhez,hai assolutamente la mia approvazione. A Milano i vecchi dicevano: Ufele’ fa el to’ meste’. Besos.

  4. Posso dedurre che essendo gli unici sono anche gli unici responsabili?
    Quando con gli amici ne incontrerò una, scambierò due parole così la responsabilizzerò anche su di noi, essendo unica non potrà esimersi di darci una occhiata e “guidarci” anche se indirettamente.
    Se cade una valanga o finiamo in una tempesta e ci facciamo male, la colpa sarà della guida vicina a noi?
    Penso che l’unicità sia sbagliata.

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