MILANO — Obbligo a tutte le comunità montane e al Cai, in caso di manutenzione o sostituzione di un cartello, di predisporre una segnaletica dei sentieri in dialetto oltre che in italiano. Questa ed altre norme volte a valorizzare la figura del gestore del rifugio sono state approvate, ieri, dalla Regione Lombardia.
La IV Commissione attività produttive della Regione Lombardia ha approvato ieri il progetto di legge sui rifugi e sulle strutture alpinistiche. Due gli ambiti di discussione più importanti: quello relativo all’aggiunta delle scritte in dialetto sui cartelli di montagna e quello che riguarda i rifugi e la loro gestione.
La proposta di inserire il dialetto, in particolare bergamasco, su cartelli e segnaletica dei sentieri, affianco alla scritta in italiano, è stata avanzata dal consigliere leghista Giosuè Frosio. La Commissione ha approvato la richiesta, così che Cai e comunità montane saranno obbligati d’ora in avanti all’aggiunta linguistica che apportaranno però, solo in caso di manutenzione o sostituzione dei vecchi cartelli.
"I nostri rifugi e le altre strutture ricettive alpine – spiega Frosio – sono luoghi ricchi di emozioni e storia, una garanzia di ristoro e di sicurezza per i moltissimi appassionati di montagna e della natura che frequentano le cime lombarde. Il progetto di legge approvato oggi dalla Commissione fornisce finalmente una precisa normazione del settore, come altre Regioni hanno da tempo adottato, affinché queste strutture possano funzionare al meglio".
Per quel che riguarda invece le norme sui rifugi di montagna, la Commissione ha stilato nuovi regolamenti volti a valorizzare la figura del "gestore". Ne sono stati fissati infatti i compiti, i requisiti e i doveri di coooperazione con le organizzazioni che si occupano della sicurezza in montagna. Inoltre il tiotlo di "Rifugio" sarà concesso solo alle strutture che esercitano anche l’attività alberghiera.
Valentina d’Angella
