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Skialp: Greco chiarisce il suo pensiero

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SONDRIO — Nè tollerante, nè accusatorio nei confronti di altri sport. Soltanto preoccupato del futuro dello scialpinismo. Adriano Greco, ct della nazionale italiana, chiarisce in poche battute il suo pensiero dopo le discussioni della scorsa settimana dal caso doping che ha travolto l’atleta francese Patrick Blanc, risultato positivo all’Epo dopo la gara svizzera della Patrouille du Glaciers.

Greco, il caso Blanc ha scatenato parecchie polemiche nel mondo dello scialpinismo…
Sì, se ne parla sempre di più. E’ ovviamente positivo che si condanni il doping pubblicamente, ma il mio timore è che si finisca a parlare solo di quello, associando sbrigativamente doping e scialpinismo e dando un’immagine distorta di questo sport.

L’altra volta ha fatto un paragone con il ciclismo…
Sì, ma avrei potuto citare qualsiasi altro sport che oggi si pratica ad alti livelli professionistici, dove la maggior parte degli atleti è pulita, ma purtroppo il doping è un problema diffuso. Negli ambienti dove attorno ai risultati girano molti sponsor e molti soldi, è più facile trovare chi gioca sporco, tant’è che l’antidoping si è trovata di fronte a diversi casi. Nello scialpinismo, questo è il primo caso e bisogna trattarlo nel modo giusto.

Trento dice che il doping nello scialpinismo c’è…
Non ho detto che non esiste, ho detto che si tratta di casi isolati. E’ giusto che gli atleti si arrabbino con chi imbroglia e che queste persone vengano punite. Ma il mio commento vuole guardare oltre. Mi occupo da oltre 20 anni di scialpinismo, è uno sport pulito e voglio che cresca, che i giovani abbiano la possibilità di praticarlo e imparino a farlo con la mentalità giusta. Non è giusto che sia solo il doping totalizzare l’attenzione di stampa e federazioni.

Come vede il futuro?
Sicuramente se avessimo più fondi potremmo incrementare i controlli antidoping. Ma ora, purtroppo, spesso non abbiamo nemmeno quelli per fare le trasferte della nazionale. In molte gare i premi per gli atleti sono inesistenti e il professionismo puro è ancora quasi un sogno. Spero che col tempo questo problema si risolva, perchè lo scialpinismo è uno sport bello e sano, che merita di essere praticato nel modo corretto. Come fanno i nostri ragazzi.
 

Sara Sottocornola

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