News

Everest, presto rimarrà solo roccia

immagine

KATHMANDU, Nepal — Allarme caldo sull’Everest. Sulla vetta più alta del mondo la neve si scioglie e lascia il posto alla nuda roccia, che complica la scalata degli alpinisti costretti ad affrontare una superficie di pietra. Questa la denuncia fatta da alcuni alpinisti che a distanza di un anno hanno riscontrato importanti cambiamenti sulla superficie della montagna: la neve si sta sciogliendo e i ghiacciai stanno pian piano scomparendo.

Il continuo innalzarsi delle temperature e l’effetto serra hanno creato un mix micidiale per i ghiacciai che si stano ritirando a vista d’occhio. E la cima dell’Everest si sta trasformando il un alto promontorio roccioso.
 
A dirlo è il capogruppo di Eco-Everest Expedition 2008, Dawa Steven Sherpa, che ha trovato l’arrampicata, lassù, sempre più difficile. "Nell’ultima mia esperienza – ha detto Sherpa – ho indossato ramponi per la scalata su neve e ghiaccio, ma in realtà mi sono ritrovato sulla nuda roccia, ed è stata un’esperienza terribile". " Ad un certo punto – continua il capogruppo – sono scivolato sulla roccia e se non fosse che ero fissato con i moschettoni sarei caduto per 2000 metri fino a Campo 2".
 
Dawa e il suo gruppo hanno assistito alla caduta di rocce dal Lhotse sulla via di salita all’Everest. Rocce della grandezza di palloni da calcio, che hanno sfiorato gli alpinisti in salita. A pagarne le conseguenze un’alpinista spagnolo, che è stata colpito da uno di questi massi ad una gamba. Secondo Dawa Sherpa, che l’ha accompagnato nella spedizione, non si era mai visto o sentito parlare di nulla di simile sul Lhotse.
 
Sushmita Maskey, membro del Team Inclusive Womens che ha scalato l’Everest questa stagione, ha avuto un’esperienza simile. "Questa volta mi è sembrato di scalare una montagna rocciosa, non una vetta la cui superfice una volta era coperta di neve". Maskey ha, infatti, scalato l’Everest fino a quota 8800 metri nel 2005.
 
Maskey ha dichiarato che durante la salita ha dovuto camminare per il 50 per cento della strada sulla roccia, da Colle Sud fino alla vetta. L’alpinista ha aggiunto che, mentre si muoveva da Campo 1 al Campo Base, ha notato il ritirarsi del ghiacciaio Khumbu. Dal tempo di Edmund Hillary e Tenzing Norgay, durante la loro conquista del picco più alto, nel 1953, il ghiacciaio si sarebbe ridotto di 5 chilometri.
 
Numerosi gli studi sul tema. Sandeep Chamling Rai, funzionario del Cambiamento Climatico del WWF, ha affermato che dalla metà degli anni ’70 la temperatura media, in Nepal, è aumentata di un grado Celsius.Secondo uno studio svolto dal Centro Internazionale per lo sviluppo integrato di montagna (Icimod), la copertura dei ghiacciai nelle regioni di montagna di tutto il Mondo è diminuita drasticamente negli ultimi anni come risultato del surriscaldemento del Pianeta.Contemporaneamente il rapido sciogliersi della neve sulla montagna sta portando alla luce la spazzatura che sottostava alla stessa, creando non pochi problemi anche al turismo.
 
Ma il monitoraggio ambientale più continuativo dell’ambiente nella zona dell’Everest è certamente quello del Comitato EvK2Cnr, che proprio nei mesi scorsi ha installato la stazione più alta della Terra agli ottomila metri di Colle Sud. Ogni giorno, in modo continuativo, vengono forniti dati utili ai ricercatori di tutto il pianeta, per cercare mantenere sotto controllo la situazione e trovare possibili soluzioni a questo problema ambientale.
 
 
Emanuela Brindisi
 
Guarda gli aggiornamenti su http://www.nepalmountainnews.com/

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close