Scienza e tecnologia

Nuova stazione italiana sull’Everest

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BERGAMO —  “L’anno prossimo installeremo una stazione di monitoraggio fissa sull’Everest, precisamente agli 8.000 metri di quota del Colle Sud”. Lo ha detto ieri il presidente del Comitato Ev-K²-Cnr Agostino Da Polenza durante l’inaugurazione della mostra "La ricerca d’Alta Quota” organizzata in occasione di BergamoScienza 2006.

Bocche cucite per il momento sui dettagli dell’operazione. Mentre nei saloni del Palamonti di Bergamo apriva i battenti la rassegna sui laboratori in alta quota. All’inaugurazione della mostra ha partecipato anche Giuseppe Cavarretta, Direttore del Dipartimento “Terra e Ambiente” del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche). Cavarretta ha definito la mostra “un’iniziativa preziosissima proprio perché rivolta soprattutto ai giovani in un momento in cui la divulgazione rappresenta un fattore irrinunciabile per la scienza”.
 
A fare gli onori di casa, Paolo Valoti, Presidente del CAI Sezione di Bergamo. Da Torino è giunta anche l’ideatrice della mostra, la Professoressa Alba Zanini.
 
Attraverso le fotografie, i pannelli esplicativi, i video, gli strumenti scientifici e gli elementi multimediali si possono visitare le più importanti stazioni scientifiche d’alta quota del mondo. Sono ventisei in tutto, tra laboratori e osservatori dislocati sulle Alpi e le Ande, sul Caucaso e l’Himalaya, in Antartide e alle isole Hawaiane. Il più basso si trova a 2.035 metri sul livello del mare, il più alto – il Laboratorio-Osservatorio Piramide in Nepal, gestito dal Comitato Ev-K²-Cnr – a 5.050 metri. 
 
Presso questi centri vengono condotte ricerche multidisciplinari in ambienti estremi e remoti, da esperti italiane ed internazionali. Le tematiche scientifiche spaziano dagli studi climatici ed ambientali, allo studio delle Scienze della Terra; dalla medicina e la fisiologia dell’uomo in alta quota alla ricerca antropologica sulle culture e le popolazioni locali; dallo studio di nuove tecnologie fino all’astrofisica ed i raggi cosmici.
 
La mostra sarà esposta al Palamonti di Bergamo fino al 15 ottobre. E mercoledì 11 ottobre alle ore 18.00 ospiterà il Prof. Paul Crutzen, Premio Nobel per la Chimica nel 1995, che attiverà in diretta la webcam alla stazione ABC, situata presso il Laboratorio-Osservatorio Piramide per studiare l’Atmospheric Brown Cloud – la nube marrone dell’Asia – nell’ambito di un progetto scientifico presieduto dallo stesso Crutzen. 
 
La mostra, ideata dall’Istituto Nazionale per la Fisica Nucleare e l’Università di Torino, è stata ri-presentata qui a Palamonti dal Comitato Ev-K²-CNR in occasione di BergamoScienza 2006. Rivolta soprattutto alle scuole, si presenta come un’esperienza accattivante per ogni tipo di pubblico, specializzato e non.

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