Alpinismo

4K Alps intasca altre sei cime

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SAAS GRUND, Svizzera — Perseguitati dalla neve, che li ha costretti ad un nuovo stop, Michele Compagnoni e Franz Nicolini rinviano l’attacco al Gruppo del Monte Rosa e rimangono nel Vallese, dove mettono a segno altri 6 quattromila. E siamo a 18.

Il Monte Rosa perde il giro, a causa delle continue nevicate che hanno reso troppo instabile il manto nevoso. Da Zermatt, dove li avevamo lasciati una settimana fa, i due alpinisti hanno pedalato fino a Saas-Fee, la perla delle Alpi svizzere: un ambiente idilliaco, vietato alle automobili, immerso fra ghiacciai e cime di oltre quattromila metri.

 
Da qui, una tregua nelle precipitazioni ha consentito a Compagnoni e Nicolini di mettere a segno, il 3 maggio scorso, l’ascensione all’Alphubel (4.206 metri) e all’Allalinhorn (4.027 m), raggiunto percorrendo la cresta del Feekopf.
 
Dopo un pernottamento in quota al rifugio Britannia, i due hanno scalato anche lo Strahlhorn (4.190 m) e il Rimpfischhorn  (4.199 m).
 
Non paghi della fatica, i nostri sono ridiscesi in paese e hanno inforcato le biciclette per raggiungere Saas-Grund, nel cuore della Saas Valley.
 
All’alba del 5 maggio Compagnoni e Nicolini ripartono, nonostante il maltempo e la nebbia, direzione Lagginhorn (4.010 m). In men che non si dica i due raggiungono la vetta. Poi, nella bufera, ridiscendono e pernottano al bivacco Weissmies-Hutte.
 
Il tempo non migliora. Ma il mattino successivo, con visibilità praticamente zero, Compagnoni e Nicolini portano a termine l’opera programmata e salgono sulla Weissmies, 4.023 metri. Poi tornano a Saas-Grund, dove sono fermi anche oggi. 
 
“E’ incredibile: oggi qui in paese ha messo 25 centimetri di neve. E siamo a 1.500 metri! – sbotta Compagnoni sentito telefonicamente dalla nostra redazione – Da alcune cime avremmo potuto ammirare un panorama stupendo, invece non vedevamo ad un metro dal nostro naso". Ai due alpinisti, non resta che dedicarsi a riprogrammare la sequenza delle salite.
 
“Ci sposteremo a Zermatt – prosegue Michele – per fare le 5 cime che ci mancano in questa zona. Poi ci aspettano il Rosa e il Cervino. Dopodiché ci sposteremo nell’Oberland. Lasciamo il Monte Bianco per ultimo, perché con queste condizioni è del tutto impraticabile. Forse, per giugno avrà smesso di nevicare…”.
 
Ma, a parte un po’ di disappunto per il meteo "ballerino" che sta condizionando quasi tutte le scalate, l’umore degli alpinisti è buono. “Siamo più o meno giusti rispetto ai tempi che avevamo programmato, e restiamo ottimisti sulla buona riuscita del progetto" conclude Compagnoni. 
 
Sara Sottocornola

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