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Monte Bianco, gli ascolti non salgono

[:it]BERGAMO — I dati della seconda puntata del reality Monte Bianco parlano chiaro: 5,12% a fronte del 6% della scorsa settimana. Un peccato perché la salita di Anna Torretta con il suo atletico gigante Stefano Maniscalco all’Aiguille Croux meritava qualche ascolto in più. Le riprese, l’ambiente, il realistico rapporto tra guida e “celebrity/ compagno di salita”, anche i timori, la paura, le reazioni umane e i sentimenti sono aapparsi reali. Bravi gli operatori e la regia. Ma molti l’anno giurata alla trasmissione che sfregia, a dir loro, lo spirito vero della montagna. E poi Parigi e l’orrore ancora dentro le teste di tutti noi hanno avuto il giusto contraccolpo sulla occasione di svago proposta da una trasmissione che pur si svolge in un ambiente austero come il Monte Bianco.

Sulla stessa Via, Enzo Salvi, addentato ai polpacci da crampi irresistibili, ha indotto il saggio Alberto Miele a fermarsi e rientrare al campo base. Ora la questione diventa un po’ più verticale (spinosa), quando l’elicottero viene chiamato e riporta al Rifugio Monzino il buon Salvi e la sua guida. E’ vero che questo è un gioco, che le guide sono bravissime, impeccabili e un po’ legnose, come tutti – anche i critici del reality – tengono a farci sapere; qualche sbavatura per la verità i loro colleghi l’hanno notata, ma si tratta di peccati veniali, ma, ma, ma.

Per anni, come si dice, è stata portata avanti una battaglia – e le guide alpine l’hanno supportata più di altri – per far capire a coloro che vanno sulle montagna che devono saper salire ma anche scendere e, ancora e meglio, imparare qualche piccola tecnica o sistema di autosoccorso. Lo ha detto anche Simone Moro che la discesa è importante anche più della salita.

Anni per far capire che non si chiama il soccorso (leggi elicottero) se non è strettamente necessario, che la disponibilità e possibilità reale, anche per chi non partecipa ad un reality, in Italia ancora in buona parte a spese del contribuente, di chiamare il 112 e di avere assistenza anche con un elicottero, non deve essere confusa con la convinzione che in montagna si possono fare cavolate e commettere imprudenze, tanto qualcuno arriva a portarmi a casa. Forse un annuncio in più “agli alpinisti e non” che guardavano la televisione ieri sera, che chiarisse bene il contesto del gioco che ha altre regole dall’alpinismo praticato normalmente, andava fatto.[:]

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