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Valanga di Cuneo, colpa anche di un elicottero?

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CUNEO — Ci sarebbe anche un elicottero fra le concause della valanga che venerdì scorso si è abbattuta sui mondiali di scialpinismo provocando una ventina di feriti lievi. Lo riferiscono fonti del Corpo forestale dello Stato.

Sulla vicenda sta indagando la procura delle Repubblica di Mondovì in costante collaborazione con gli investigatori della Forestale, a cui sono affidati i rilievi del caso. Non ci sono per ora iscritti nel registro degli indagati. Il magistrato ha aperto un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di valanga colposa.
 
Dalle indagini dei Forestali sembrerebbe che a provocare la slavina siano stati almeno tre elementi. Il primo – definito causa “predisponente” – è da attribuire al forte vento che quella mattina soffiava in quota. E che ha provocato accumuli di neve irregolari sullacresta.
 
La causa scatenante della slavina sarebbe invece da attribuire sia al passaggio di almeno uno sciatore (forse due) su un ripido pendio con neve instabile, sia al contemporaneo transito di un elicottero.
 
Sabato mattina i Forestali hanno ascoltato il pilota del velivolo che avvicinandosi alla montagna, potrebbe aver agevolato il distacco della neve.  
 
Stando ai primi accertamenti, supportati da testimonianze oculari, questi tre elementi potrebbero aver concorso a provocare la valanga di Artesina.
 
La slavina si è poi sviluppata su due fronti. Uno di un centianio di metri, l’altro di una sessantina, precipitati a valle alle 11.19. La valanga si è staccata da un pendio della Rocca Giardina, circa 400 metri al di sopra del tracciato di scialpinismo.
 
La massa di neve ha travolto sessanta persone. La maggioranza sono state messe in salvo subito. Altre due, date per disperse, sono state ritrovate poco dopo. 

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