Firenze: l’Himalaya dimora delle nevi
FIRENZE — "La dimora delle nevi e le carte ritrovate". E’ questo il titolo del convegno, in programma per domani e dopodomani a Firenze, dedicato alle spedizioni italiane in Asia Centrale: momenti fondamentali per la storia scientifica italiana. A cornice dell’evento, che vedrà tra i relatori alcuni dei ricercatori del Comitato Ev-K2-Cnr, verrà inaugurata la mostra "Filippo de Filippi e le spedizioni scientifiche in Asia centrale (1909 e 1913-14)".
Venerdì 14 marzo si riaprirà il convegno con una sessione dedicata al rapporto tra uomini, montagna e territorio tra ieri e oggi. Tra gli interventi di questa sessione, che toccherà anche i temi ambientali, da segnalare quelli di Claudio Smiraglia, di Gianni Tartari e di Gianpietro Verza, responsabile delle stazioni di monitoraggio del Comitato Ev-K2-Cnr. Verza, alpinista e guida alpina, parlerà del ruolo dell’alpinismo scientifico in Himalaya e Karakorum.
Seguirà, nella tarda mattinata, una tavola rotonda sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio scientifico, fotografico e storico di queste spedizioni. Le conclusioni spetteranno a Maria Tinacci, dell’Università di Firenze.
Nel pomeriggio, alle 16.30, è prevista l’inaugurazione della mostra "La dimora delle nevi" dedicata a Filippo de Filippi e alle sue spedizioni presso il Salone Mostre del Palazzo Pazzi Ammannati. La mostra, organizzata dalla Società di Studi Geografici insieme al Museo di Storia Naturale, al Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio e al Dipartimento di Studi Storici e Geografici dell’Università di Firenze, sarà aperta al pubblico, gratuitamente, fino al 24 marzo.
Oltre a numerosi reperti d’epoca, la mostre esplora un patrimonio di quattromila immagini storiche, solo in parte già note, e gli inediti diari autografi di De Filippi. Scritti che riguardano sia la spedizione sul Baltoro del Duca degli Abruzzi del 1909, sia quella sulla catena dell’Himalaya occidentale e del Karakorum, organizzata nel 1913-14 direttamente da De Filippi.
Alla sua realizzazione hanno collaborato anche il Club Alpino Italiano-Sezione di Firenze, Famiglia Passigli, Gabinetto Vieusseux, Istituto Geografico Militare e Società Geografica Italiana.