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Ambiente, presentata Agenda per la ri-conversione ecologica del Paese

Valle Varaita (Photo Shiro)
Valle Varaita (Photo Shiro)

ROMA — É stata presentata ieri al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio l’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese. Si tratta di un documento, redatto da 16 Associazioni ambientaliste riconosciute, che comprende 55 proposte riguardanti 15 filoni tematici salienti per il rilancio del Paese: clima e energia; trasporti e infrastrutture; consumo del suolo; difesa del suolo; bonifiche; biodiversità ed aree protette; mare; montagna; beni culturali e paesaggistici; agricoltura; turismo e ambiente; Ministero dell’ambiente; diritti e delitti ambientali; andare oltre il PIL; informazione e educazione ambientale.

Le Associazioni ricordano come l’ecologia sia già parte integrante dell’economia europea: sono 5 milioni i posti di lavoro che potrebbero essere creati in Europa conseguendo gli obiettivi dell’Unione Europea al 2020 su clima e energia e sono già oggi 14 milioni e 600 mila i posti di lavoro assicurati dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici. In Italia, come documentato nel Rapporto GreenItaly 2014, emerge che alla green economy si devono 101 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 10,2 percento dell’economia nazionale, e che i cosiddetti green jobs sono oggi in Italia più di 3 milioni.

La giusta considerazione della dimensione ecologica nelle scelte di politica economica deve dar vita ad un nuovo Patto sociale basato sulla qualità, l’efficienza e la sostenibilità per far uscire il Paese dalla crisi. Bisogna mettere fine all’inazione, c’è bisogno di un programma collegiale e unitario del Governo che individui azioni innovative per garantire il benessere degli italiani e lo sviluppo del Paese dando valore alla ricchezza del suo capitale naturale (la più ricca biodiversità d’Europa) e superando il deficit ecologico che sta diventando un handicap per il rilancio dell’economia.

Alta Val Seriana (Photo Marco Caccia)
Alta Val Seriana (Photo Marco Caccia)

Tra le 55 proposte presentate nell’Agenda, spicca la richiesta di convocazione di una conferenza nazionale su Clima e Energia che definisca una Strategia Energetica Nazionale e un Piano per la de carbonizzazione con obiettivi chiari al 2020 e al 2030 per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo del 100 percento rinnovabili, procedendo subito alla progressiva chiusura degli impianti a carbone. Si deve considerare poi che il capitale naturale del Paese deve esser ancora opportunamente valorizzato. Per questo si chiede innanzitutto che si definiscano Linee guida per le Regioni e gli enti gestori per tutelare al meglio la Rete Natura 2000, tutelata dall’Europa, e che i Parchi nazionali facciano sistema dimostrando quanto stanno facendo sulla tutela e valorizzazione della biodiversità, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente sin dal 2012.

A tutela dell’ambiente montano si chiede di: riscrivere il Patto tra il Paese e la Montagna, valorizzando le zone montane e le aree interne d’Italia, le quali rappresentano un grande serbatoio di natura, paesaggio e cultura; sostenere la Convenzione delle Alpi e la Convenzione degli Appennini, dando attuazione ai relativi protocolli; delimitare ai confini definiti dalla Convenzione delle Alpi l’utilizzo delle risorse destinate alla realizzazione della Strategia dell’Unione Europea per la regione Alpina (Eusalp) per un’effettiva coesione sociale e territoriale dell’area; valorizzare l’agricoltura di montagna e mettere in sicurezza la rete dei 1000 rifugi e dei 65 mila chilometri di sentieri e mulattiere; potenziare il ruolo del sottosegretario con delega alla montagna presso la presidenza del Consiglio, conferendogli compiti di coordinamento interministeriale e ripristinare il Rapporto annuale sullo stato della montagna italiana.

Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese

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