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L’Unep fa il punto sulle nubi marroni

MONTECARLO, Principato di Monaco — Il progetto ambientale dell’Atmospheric Brown Cloud avrà un ruolo di primo piano durante Global Environmental Ministerial Meeting dell’Unep dei prossimi giorni. I risultati del primo quinquennio di ricerca, che vede in prima fila l’organizzazione italiana del Comitato Ev-K2-Cnr, verranno presentati in un evento speciale che si terrà il 20 febbraio a Monaco.

Provocate dalla combustione di biomasse e combustibili fossili, le nubi mroni o Atmospheric Brown Cloud sono formate da aeresol e particelle inquinanti che impediscono alla luce solare di raggiungere la superficie terrestre, minando il clima e i cicli naturali.

L’Unep ha avviato nel 2002 uno specifico progetto internazionale per studiare il fenomeno con l’obiettivo finale di individuare misure per valutarne l’impatto, mitigarne gli effetti e promuovere lo sviluppo sostenibile.

La prima fase del progetto si è chiusa nel 2007 con l’installazione di una serie di osservatori atmosferici (il più alto è quello dell’Abc Pyramid, posto a 5.079 metri presso il laboratorio Piramide dell’Everest) e un primo insieme di valutazioni sull’impatto ambientale del fenomeno su clima, acqua, agricoltura, alimentazione e salute.

E proprio su questi aspetti sarà focalizzata l’attenzione dell’evento speciale dedicato all’Abc durante il meeting dell’Unep a Monaco. L’obiettivo è quello di condividere i risultati della prima fase di analisi per iniziare a discutere delle politiche e delle misure da adottare in merito.

All’evento parteciperà Veerabhadran Ramanathan, uno dei direttori del progetto Abc, che ha da poco presenziato all’incontro all’Isac di Bologna con i ricercatori di Ev-K2-Cnr proprio per fare il punto della situazione sui primi dati ottenuti dalle rilevazioni effettuate presso il Nepal Climate Observatory-Pyramid. E ci sarà anche Paolo Laj, ricercatore del Lamp e di Ev-K2-Cnr,in rappresentanza dell’ High elevation ABC Research Team che evidenzierà i risultati del progetto proprio per ciò che oncerne le aree d’alta quota.

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