MILANO — Freeride, alpinismo sulle Alpi e al K2, università e lavoro in montagna, nuovissime tecnologie dal mondo dei materiali per lo sci e le attività invernali. Si è conclusa sabato scorso la prima edizione di “Milano Montagna”, la manifestazione che ha voluto dare nuova linfa al legame fra il capoluogo lombardo e le alte quote.
L’evento si è svolto in due sedi, l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano e l’Expo Gate di Piazza Cairoli. Tanti i volti noti che hanno partecipato agli eventi: la prima sera Giulia Monego, Luca Rolli, Davide Capozzi e Francesco Civra Dano, poi il 17 Martino Colonna, Silvio “Gnaro” Mondinelli, Alessandro Gogna e Hervé Barmasse. Infine l’ultimo sabato i protagonisti della spedizione “K2 60 anni dopo”: Michele Cucchi, Simone Origone, Agostino Da Polenza.
Milano Montagna è stato anche un momento di presentazione agli studenti dell’Università della montagna di Edolo, nonché luogo per discutere di alcuni sbocchi professionali possibili per chi volesse trasformare la propria passione per la montagna in un lavoro: di questo si è parlato alla tavola rotonda “La montagna come opportunità di lavoro”. Sono intervenuti Luca Biagini, presidente delle Guide Alpine della Lombardia, Fabrizio Bellucci, Accompagnatore di media montagna del Collegio lombardo, Fabiano Monti, ricercatore in Scienze Ambientali per l’Università dell’Insubria impegnato nel progetto Freeride Livigno, Marco Garbin, Guida alpina e gestore degli impianti della Madesimo Skiarea, Mara Lacchia del rifugio Pontese in Valle dell’Orco, e infine Carlo Lozzia, dell’Università della montagna di Edolo.
Nel cortile della Statale è stato poi allestito un Arva Camp, nel quale le Guide alpine Whitelines hanno dato dimostrazioni sull’uso dell’arva e sulla ricerca di persone sepolte sotto la neve.
Foto Luca Maspes
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