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Dimentica l’Arva in macchina, muore sotto una valanga

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LECCO — Forse ce l’avrebbe fatta. Ma gli strumenti che avrebbero potuto salvargli la vita sono rimasti nella sua auto. E’ amaro l’epilogo della vicenda del lecchese di 41 anni rimasto ucciso da una valanga domenica scorsa a Livigno.

La procura di Sondrio ha aperto un’inchiesta. Per il momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati. Né è stata formulata alcuna ipotesi di reato.
 
Certo è che la vittima è rimasta sepolta sotto un "solo" metro di neve. E che l’intervento di soccorso – caso ha voluto che i volontari fossero al passo del Foscagno con anche le unità cinofile proprio per un’esercitazione antivalanga – è stato effettuato con la massima tempestività.
 
Ben altro esito avrebbe potuto avere la vicenda se lo sciatore avesse avuto con sé l’attrezzatura per l’autosoccorso: Arva, pala e sonda. Attrezzatura che c’era. Ma che per uno sfortunato destino è rimasta nel bagagliaio della sua auto.

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