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Quanti lupi sulle Alpi? Censimento al via il prossimo inverno

Lupo (photo Fulvio Beltrando - centro uomini e lupi di Entracque)
Lupo (photo Fulvio Beltrando – centro uomini e lupi di Entracque)

TORINO — Partirà tra pochi mesi il “censimento” dei lupi che, sulle Alpi, si stanno diffondendo a macchia d’olio, arrivando a 35 branchi nel solo Piemonte ed espandendosi verso est anche sulle Alpi Centro orientali. Il monitoraggio sarà condotto nell’ambito del progetto europeo ‘Life Wolfalps’ avviato nel 2013 con l’obiettivo di rendere possibile la convivenza tra uomo e lupo, di cui è capofila il Parco delle Alpi Marittime (Cuneo).

“La popolazione di lupo in Italia è aumentata dai 100 individui sopravvissuti negli anni ‘70 – racconta il progetto – a una stima di circa 600 lupi nel 2003. L’areale di distribuzione della specie si è espanso verso Nord, dagli Appennini alle Alpi Occidentali, e arrivando nel 2012 al ritorno della specie in Lessinia (Prealpi Orientali tra Verona e Trento). Nel 2013 è stata documentata la riproduzione della prima coppia formata da un lupo proveniente dalle Alpi Dinariche, “Slavc”, e da una femmina proveniente dalle Alpi Occidentali, “Giulietta”: il ricongiungimento di due popolazioni diverse non più in contatto da secoli, un fatto di elevatissimo valore biologico e conservazionistico”.

Ma quanti sono ad oggi i lupi sulle Alpi? Life Wolfalps, che ha presentato nei giorni scorsi i risultati del primo anno di attività, avvierà proprio nell’inverno 2014-2015 un monitoraggio che proseguirà per tre anni. Uno staff di esperti controllerà la loro presenza in 6 aree chiave italiane. Contemporaneamente verranno utilizzate le squadre cinofile e anti-veleno per contrastare le azioni di bracconaggio, in particolare di quelle legate all’uso dei veleni, e verrà costruito, in collaborazione con gli allevatori di montagna, un dossier sui danni subiti al fine di sviluppare specifiche strategie di prevenzione per diminuire gli attacchi da lupo sul bestiame domestico.

Ma nonostante gli obiettivi dichiarati, di risolvere i conflitti relativi alla convivenza tra uomini e lupi, allevatori e animalisti, cittadini e autorità, il progetto (finanziato con oltre 6 milioni di euro per il quinquennio 2013-2018) non piace assolutamente ad allevatori e cittadini di montagna, che hanno sostenuto la loro posizione fuori dalla conferenza stampa del progetto distribuendo una nota molto polemica e chiedendo di essere rappresentati nelle sedi politiche.

“Che tristezza rendersi conto che in Europa ci siano molti soldi per ripopolare e proteggere lupi orsi e linci sulle Alpi – scrivono l’Associazione Alte Terre e Adialpi – mentre manchino del tutto per le necessità primarie dei bimbi di montagna, vera specie in estinzione”.

“Nelle zone frequentate da branchi di lupi la situazione è diventata insostenibile per chi svolge attività pastorali – dicono -. Nessun rimborso può ripagare il danno subito, lo stress imposto, il venir meno del senso del proprio lavoro. Le misure di prevenzioni proposte sono inefficaci e negare il diritto naturale all’autodifesa significa abbandonare a se stessa un’intera categoria sociale. Non si tratta di sterminare ma di far comprendere al lupo nell’unico modo tecnicamente possibile che il bestiame domestico non è mai una preda conveniente, sull’esempio di quanto accade ad esempio sulle Alpi francesi dove il Prefetto ha concesso di pascolare armati con primo sparo in aria”. In caso contrario le associazioni si chiedono se sia “meglio scomparire, emigrare, perché si compia il barbaro progetto di “riinselvatichimento” delle Alpi”.

A chi volesse approfondire la presenza dei lupi sulle Alpi suggeriamo il testo di Marco Albino Ferrari “La via del lupo” presentato in questa video-intervista http://play.montagna.tv/media/2080/la-via-del-lupo-intervista-a-marco-albino-ferrari/

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Un commento

  1. Quanto è vero…!!! “Che tristezza rendersi conto che in Europa ci siano molti soldi per ripopolare e proteggere lupi orsi e linci sulle Alpi mentre manchino del tutto per le necessità primarie dei bimbi di montagna, vera specie in estinzione”.

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