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Ricerca, Antartide inquinata dal piombo fin dal 1880

Ghiacci antartici (Photo courtesy of Wikipedia.org)
Ghiacci antartici (Photo courtesy of Wikipedia.org)

RENO, Stati Uniti – Quando l’esploratore norvegese Roald Amudsen raggiunse per primo il Polo Sud nel dicembre 1911, l’Antartide era già stata colpita dall’inquinamento industriale. Allora era difficile dirlo, ma oggi uno studio internazionale guidato da Joe McConnell del Nevada’s Desert Research Institute (Dri) ha dimostrato che la contaminazione da piombo dei ghiacci antartici è iniziata alla fine del 1800, almeno 20 anni prima che gli esploratori mettessero piede nel sesto continente.

“Le nostre misurazioni mostrano che circa 660 tonnellate di piombo industriale si sono depositate sulla superficie coperta di neve dell’Antartide durante gli ultimi 130 anni”, spiega McConnell, professore e direttore del laboratorio del Dri che si occupa dell’analisi dei carotaggi di ghiaccio.

I ricercatori hanno usato 16 carote di ghiaccio provenienti da varie aree dell’Antartide, realizzando così la ricostruzione più precisa e accurata fino ad oggi dell’inquinamento da piombo nel continente, comprendo un periodo di 410 anni, dal 1600 al 2010. I risultati dello studio, pubblicato a fine luglio sull’inserto di Nature Science Reports, mostrano che la concentrazione di piombo ha raggiunto un picco nel 1900 ed è rimasta alta fino ai tardi anni ’20, con un breve periodo di declino durante la Grande depressione e la fine della Seconda guerra mondiale. Concentrazioni che poi sono aumentate rapidamente fino al 1975 e sono rimaste elevate fino agli anni ’90. La ricerca, spiega McConnell, “mostra l’impatto fortissimo delle attività industriali come la fusione, l’estrazione e la combustione di fonti fossili anche sulle parti più remote del pianeta”. Oggi in Antartide la concentrazione di piombo è diminuita, ma rimane quattro volte più alta rispetto al periodo pre-industralizzazione, nonostante la graduale eliminazione della benzina con il piombo e molti sforzi di mitigazione negli stati dell’emisfero del Sud.

I ricercatori hanno deciso di studiare il piombo perché esso rappresenta un indicatore significativo dell’inquinamento industriale. “E’ un metallo pesante con un forte potenziale di danneggiamento degli ecosistemi. Mentre le concentrazioni misurate nelle carote di ghiaccio antartiche sono molto basse, le concentrazioni in atmosfera e il tasso di deposito è aumentato di circa sei volte alla fine alla fine degli anni ’80 del 1800, in coincidenza con l’inizio dell’attività estrattiva a Broken Hill, nell’Australia meridionale, e la fusione nella vicina Port Pirie”. Proprio l’industria di Broken Hill, spiega il report, è stata la responsabile dell’introduzione dell’inquinamento in Antartide, e rimane oggi una delle principali fonti di contaminazione.

Leggi l’articolo su Scientific Reports

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