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Motori su sentieri, pascoli e boschi di montagna: la Lombardia dice sì


Mezzi motorizzati tra i boschi (Photo courtesy of Cai)
Mezzi motorizzati tra i boschi (Photo courtesy of Cai)

MILANO — É stato approvato ieri dal Consiglio regionale della Lombardia il Progetto di legge per le modifiche e le integrazioni della legge regionale numero 31 risalente al 2008. I cambiamenti apportati riguardano diversi argomenti, tra cui l’inserimento di “disposizioni atte a consentire ai Sindaci e agli enti proprietari la possibilità temporanea di consentire manifestazioni con mezzi motorizzati.”

La legge regionale numero 31 del 5 dicembre 2008 (Lr 31/2008) “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” all’articolo 59 tratta della viabilità agro-silvo-pastorale con particolare riferimento al comma 3 e 4 del divieto di transito per i mezzi motorizzati non autorizzati (motociclette, quad, etc…) su strade agro-silvo-pastorali, mulattiere e sentieri, nonchè nei boschi e nei pascoli. All’inizio dell’anno è emerso un Progetto di legge per le modifiche e le integrazioni a questa legge regionale (Pdl 124), progetto che proponeva di inserire una deroga per consentire il permesso di transito temporaneo dei mezzi motorizzati a scopo ludico. Nella seduta del Consiglio Regionale della Lombardia di martedì 8 aprile la proposta è stata ritirata per essere esaminata dopo le elezioni. La votazione è stata effettuata nella seduta di ieri ed è stata approvata con 40 voti a favore e 24 contrari.

Le novità riguardanti i mezzi motorizzati sono riassunte nell’articolo 4 della nuova legge regionale che modifica gli articoli della Lr 31/2008, il quale prevede che l’ordinamento regionale (regolamento forestale regionale) contenga disposizioni atte a consentire ai Sindaci e agli enti proprietari la possibilità temporanea di consentire manifestazioni con mezzi motorizzati, individuando percorsi o aree su cui poter transitare. “Questo intervento – è scritto nella relazione- risulta opportuno al fine di colmare un vuoto normativo e in considerazione del fatto che le manifestazioni possono costituire una fonte di reddito in aree svantaggiate quali quelle di montagna”. Un emendamento approvato nel corso della discussione prevede che i responsabili organizzativi delle manifestazioni prestino “congrue garanzie finanziarie fideiussorie bancarie o assicurative agli enti proprietari “al fine di un ripristino delle aree interessate dagli eventi.

Il Consiglio Regionale ha inoltre approvato due ordini del giorno riguardanti questa modifica. Il primo invita la Giunta regionale a inserire nel Regolamento regionale la “tutela anche per i sentieri e le mulattiere in quanto retaggio storico-culturale” ed esorta affinchè le manifestazioni possano svolgersi “in maniera compatibile con il ciclo di vita e di riproduzione della fauna stanziale e migratoria e della flora endemica”. L’impegno della Giunta ad avviare immediatamente un gruppo di lavoro con il Cai per valutare le proposte in tema di mobilità lenta e con l’obiettivo di scrivere un progetto di legge è previsto nel secondo ordine del giorno.

Cai che fin dall’inizio si è battuto contro questo Progetto di Legge, con capofila la sezione Lombarda che ha inviato appelli alle associazioni ambientaliste e ai consiglieri regionali e ha indetto una petizione online che ha raggiunto quasi 45 mila firme. Grande amarezza è stata espressa ieri dalla presidente Renata Viviani che intervistata da Lo Scarpone ha dichiarato: “Prendiamo atto della sconfitta, nonostante il sostegno arrivatoci da tanti cittadini, la coesione dimostrata da tante associazioni ambientaliste che si sono unite contro il disboscamento e la circolazione dei mezzi motorizzati sui sentieri. Ora cercheremo di incidere il più possibile nella stesura del regolamento”.

Sulle pagine Facebook del Cai Lombardia e del Cai Nazionale campeggiano le parole che la presidente ha scritto sul gruppo Regionale “Oggi è un triste giorno per i boschi e i sentieri della Lombardia. Purtroppo il PDL 124 ora è legge. Grazie a quanti ci hanno creduto, comunque”. Tanti i commenti di solidarietà al Club Alpino Italiano, ma alcuni anche di rabbia nei confronti di una decisione che che a molti sembra distruttiva verso le montagna lombarde. In altri commenti emerge però una timida speranza che forse questa “regolamentazione” possa davvero ridurre al minimo i danni o che, addirittura, i Comuni scelgano di non cogliere questa opportunità e di continuare a salvaguardare l’ambiente montano mantenendo il divieto di transito ai mezzi motorizzati.

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13 Commenti

  1. VERGOGNA !!!
    adesso dobbiamo pure stare attento ai TRIAL.

    Complimenti ai politici regionali lombardi, bravo Maroni !!!

    1. Questa è la classica risposta di chi non si è preso nemmeno la briga di leggersi il testo approvato, ma vuole sempre e comunque aver ragione su qualsiasi argomento.
      La legge approvata non è un “vialiberatutti”, che non vorrebbero nemmeno i motoescursionisti.

      Non sentitevi sempre con la verità in tasca, talebani!!

  2. L’ennesima legge piena di contraddizioni. Avremo qualche moto in più e molti meno escursionisti e famiglie.
    Sarò pazzo, ma se esistessero mezzi elettrici potrei anche accettare di vederli andare in giro. Il problema è che sono rumorosi e puzzolenti.

  3. Vorrei specificare che la legge124 riguarda solo ed esclusivamente le competizioni; la ciscolazioni di mezzi motorizzati su mulattiere/sentieri/strade agrosilvopastorali rimane tuttora interdetta. Inoltre il transito viene concesso solo previa deposizioni in comune di una cauzione che viene restituita al motoclub organizzatore solo dopo la sistemazione degli eventuali danni arrecati dal passaggio delle moto!

  4. Cristian16, nel principio hai ragione, nella sostanza assolutamente no, ed è la stessa storia italiana circa questioni del genere che lo prova. Quante volte qui si è assistito a piccole concessioni che col tempo si sono trasformate in grandi soprusi, con relativi irreparabili danni? La strada dalla singola piccola manifestazione sul sentierino all’usufrutto libero dei boschi basato su precedenti di legge è molto breve: è in ciò che i politici lombardi si sono rivelati totalmente miopi e sconsiderati. Ed è finalmente ora di smetterla di arrampicarci sui vetri, chiudendo gli occhi sulla realtà dei fatti e così sì, non soffermandosi sui fatti stessi.

    1. Siamo lontani dalla liberalizzazione (per fortuna). La 124 semplifica solo l’organizzazione, non liberalizza le gare. Rimane infatti vigente la legge secondo la quale dopo il passaggio di una gara di enduro su un sentiero (anche trasferimento) non può passarne un’altra prima di 2 anni.

  5. lasciare ai comuni la possibilità di scegliere è pura follia.
    fa male pensare che nulla si sottrae più al dominio del mercantilismo. l’idea che basta pagare per usare l’ambiente come si vuole distrugge il mondo. che è di tutti.
    infine: chi gareggia in montagna fa puzza e rumore, prevaricando grandemente su tutti gli altri.
    possibile che debba sempre prevalere la ragione di chi fa più rumore e paga?

  6. Li conosciamo bene i motociclisti responsabili e i valori sportivi di questa gente, lo sappiamo tutti in quali condizioni restano i sentieri dopo il passaggio delle moto e quale devastazione arrechino alla flora e alla fauna questi vandali legalizzati. Se ci fosse un pò di giustizia questi indegni verrebbero banditi dal nostro paradiso invece di venire legittimati in nome dei profitti che generano solo ignoranza.

  7. Concedetemi il gergo da osteria ma… ma i patiti dei motori non possono andare a rompere i c… da qualche altra parte? Ma me li devo trovare pure sull’Alta Via n° 1 dell’Adamello? Se ne trovo qualcuno anche a quote più basse lo butto giù per qualche dirupo….

    1. Complimenti! Bravo! Applausi! Io invece se vado in montagna e incontro una moto mi scanso e se è abile nel superare gli ostacoli gli faccio anche i complimenti!
      Lei probabilemente perferisce tendere fili di ferro o lanciargli addosso sassi.

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