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Kayak, orsi polari e la parete vergine dello Shark Tooth: Della Bordella e soci verso la Groenlandia

Shark Tooth (photo Matteo Della Bordella Silvan Schüpbach Christian Ledergeberg)
Shark Tooth (photo Matteo Della Bordella Silvan Schüpbach Christian Ledergeberg)

VARENNA, Lecco — “By fair means, vale a dire solo con le nostre forze. Stefan Glowacz, che è stato per me sempre in modello, ha messo in pratica questa filosofia ed è quello che vorremmo fare noi in Groenlandia. Partiremo in kayak dall’ultimo punto civilizzato della costa est, e copriremo 200 chilometri. Poi ci sarà una parete alta circa 1200 metri, al cui centro non passa alcuna via”. Questa la spedizione allo Shark Tooth del Ragno di Lecco Matteo Della Bordella, che partirà insieme agli svizzeri Silvan Schüpbach e Christian Ledergeberg. Un’avventura che li metterà alla prova con tante incognite non solo alpinistiche: a cominciare dallo spostamento in mare per arrivare al possibile e temuto incontro con l’orso polare.

Partiranno il 3 agosto e arriveranno in Groenlandia il 6, dopo aver preso 5 aerei. Della Bordella, Schüpbach e Ledergeberg staranno via più o meno 40 giorni: hanno calcolato circa 8 giorni per lo spostamento in mare in kayak, poi 5 giorni di avvicinamento alla parete (che contano di compiere due volte per portare il materiale al campo base), quindi 15 giorni ai piedi della montagna durante i quali proveranno ad aprire la loro via. Due settimane al massimo, perchè poi dovranno rifare il trekking e riprendere i remi in mano, per tornare sempre in kayak al villaggio di partenza.

Tra le incognite maggiori, è evidente, c’è di sicuro quella della navigazione. Anche perchè è precondizione fondamentale per tentare l’obiettivo alpinistico.

Le istituzioni di Varenna, Fabio Palma presidente dei Ragni di Lecco e Matteo Della Bordella durante la presentazione a Varenna della prossima spedizione in Groenlandia
Le istituzioni di Varenna, Fabio Palma presidente dei Ragni di Lecco e Matteo Della Bordella durante la presentazione a Varenna della prossima spedizione in Groenlandia

“Sono un alpinista non un kayakista – ha detto ieri Matteo Della Bordella presentando la spedizione a Varenna -. Ho iniziato ad allenarmi ad aprile, partendo da zero. Mi hanno insegnato le tecniche di soccorso, in caso di ribaltamento: l’eskimo, che è la manovra da fare quando ti ribalti, hai la testa sottacqua devi riuscire a rigirarti senza uscire. Mi sono confrontato anche con Antonio Rossi, il famoso campione olimpico, e anche lui mi ha detto che è un bella sfida. In questa zona in kayak non ci è mai andato nessuno. La temperatura dell’acqua è di 2 gradi, per cui se ci finisci dentro sei ad alto rischio di ipotermia in pochi minuti. Avremo poi kayak pesanti, il che sarà più problematico nelle manovre, ma dovremo portare con noi tutto il necessario per sopravvivere e scalare quella parete”.

L’obiettivo è lo Shark Tooth, una cima di 1555 metri, con una parete alta tra i 1000 e i 1200 metri, che il Ragno di Lecco e i suoi soci svizzeri proveranno a salire in libera passando dal centro. “La parete principale non è mai stata scalata – ha spiegato Della Bordella -. Un team russo ha salito la cresta ma non la parete. Quella volta loro si sono avvicinati in motoslitta perchè era aprile, un avvicinamento più facile del nostro. Per quanto riguarda la roccia, guardandola dalle foto, ci aspettiamo un’arrampicata di fessura. Avremo con noi un portaledge a cui attaccheremo sotto una amaca per dormire tutti e tre in parete”.

La prima spedizione allo Shark Tooth era composta da Alexander Ruchkin e Mikhail Mikhailov, entrambi di San Pietroburgo. I due all’inizio di maggio del 2011 compirono la prima salita della montagna situata nel remoto Edward Bailey Glacier. La loro via era di 21 tiri e passava lungo la cresta nord ovest: impiegarono 4 giorni e scalarono in stile alpino.

Matteo Della Bordella durante la presentazione a Varenna della spedizione in Groenlandia
Matteo Della Bordella durante la presentazione a Varenna della spedizione in Groenlandia

“L’idea originale è stata di Silvan – ha continuato Della Bordella -, non mia. Avremmo voluto coinvolgere qualcun altro, ma per una spedizione così ci voleva molta motivazione, tempo e voglia per prepararsi. Silvan ha chiamato il suo amico Christian”. Ledergeberg ha 27 anni ed è di Zurigo. Negli anni scorsi i due amici svizzeri erano già stati nella zona dello Shark Tooth che avevano fotografato dall’elicottero.

Anche per Della Bordella non è la prima volta in Groenlandia. Nel 2009 infatti, era stato in spedizione con Simone Pedeferri, Lorenzo “Pala” Lanfranchi e Riky Felderer: quell’anno però gli alpinisti si trovavano nell’area del Fox Jaw Cirque, vicino al Fiordo Tasiilaq, nel sud est della Groenlandia. Quella volta non videro orsi polari, che però pare siano più frequenti nella parte settentrionale del territorio, vale a dire più vicino a dove si troveranno quest’anno il Ragno e i due amici svizzeri.

“Nella zona ci saranno anche orsi polari – ha spiegato infatti Della Bordella -. Ci siamo informati, mediamente mangiano foche. La maggior parte delle persone si porta un fucile in caso di incontro con l’orso, ma noi non lo porteremo. Un po’ perché non ci sta nel kayak, un po’ perché pensiamo sia più saggio cercare si allontanarlo usando razzi o spray al pepe. E poi, onestamente, perchè anche con un fucile in mano, se sbagli il colpo…speriamo quindi di non vederne neanche uno!”.

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