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Karakorum: si popolano i campi base, Lama e soci al Masherbrum mentre gli Huber rinunciano al Latok I

Il Broad Peak sotto le nuvole
Il Broad Peak sotto le nuvole

SKARDU, Pakistan — Team in movimento verso i campi base degli ottomila, altri già arrivati da pochi giorni. Prosegue la stagione alpinistica in Karakorum, dove le pendici di K2, Broad Peak e Gasherbrum si stanno lentamente popolando. Sulle altre montagne Alberto Iñurrategi, Juan Vallejo e Mikel Zabalza si stanno avvicinando al Paiju Peak in questi giorni, mentre David Lama, Peter Ortner e Hansjorg Auer sono già al Masherbrum. Annullata invece la spedizione dei fratelli Huber: Thomas e Alexander non tenteranno il Latok I come programmato, per via della situazione politica instabile del Pakistan, situazione che li ha convinti a rinunciare al loro obiettivo.

Dopo l’arrivo della spedizione pakistano-italiana “K2 60 years later”, sono giunti al campo base del K2 anche altri team: quello di Tamara Lunger, Giuseppe Pompili e Nikolaus Gruber , quello dei greci Alexandros Aravidis e Panagiotis Athanasiadis, e quello dei polacchi con cui viaggia anche il bresciano Simone La Terra.

Ieri gli alpinisti pakistani di “K2 60 years later” hanno attrezzato la via di salita oltre campo 1 verso campo 2 per 250 metri: il meteo nei prossimi giorni dovrebbe essere buono, per cui l’idea sarebbe quella di sfruttare le condizioni e cercare di raggiungere campo 3 al più presto. Michele Cucchi e Simone Origone vorrebbero trascorrere questa notte a campo 1, per continuare l’acclimatamento, mentre oggi i polacchi vorrebbero installare il campo 2.

Masherbrum (Photo David Lama facebook)
Masherbrum (Photo David Lama facebook)

Anche al Broad Peak le spedizioni si muovono sui primi campi alti della montagna: secondo gli ultimi aggiornamenti David Lama, Peter Ortner e Hansjorg Auer avrebbero lasciato il campo base dell’ottomila per trasferirsi al Masherbrum e tentare il loro obiettivo, vale a dire una via nuova sull’inviolata parete nord est del colosso pakistano. Avrebbero circa 3 settimane di tempo per provarci.

Giuseppe Pompili sul suo blog ha confermato la dipartita dal Broad dei tre alpinisti, rilevando che Lama, Ortner e Auer avevano lasciato diversi chili di spazzatura al campo base. Da precisare tuttavia, che la loro spedizione, targata Redbull, aveva già previsto di delegare il compito di ripulire il campo allo staff di Keep Karakorum Clean, l’attività di pulizia annuale del Baltoro organizzata e coordinata dall’Associazione italiana EvK2Cnr. Maurizio Gallo, che si trova con la spedizione “K2, 60 years later” e che per EvK2Cnr è responsabile di tutte le attività in Pakistan (comprese quindi, quelle di pulizia), ha confermato che i 3 ragazzi hanno lasciato oltre 50 chili di spazzatura, già portata via dal campo base dallo staff di Keep Karakorum Clean.

Nel frattempo anche i baschi Alberto Iñurrategi, Juan Vallejo e Mikel Zabalza sono in marcia verso il Paiju Peak: stando agli ultimi aggiornamenti del 24 giugno, non hanno potuto prendere il volo per Skardu a causa del cattivo tempo, e hanno quindi percorso la Karakorum Highway. Da programma dovrebbero installare il campo base a 3300 metri di quota, e tentare una via nuova sulla parete sud della montagna alta 6610 metri, un versante ancora vergine.

Thomas e Alexander Huber (Pagina facebook Huberbuam)
Thomas e Alexander Huber (Pagina facebook Huberbuam)

E’ finita ancora prima di cominciare invece la spedizione al Latok I di Thomas e Alexander Huber, Dani Arnold e Mario Walder. Attraverso Facebook gli alpinisti hanno infatti annunciato di rinunciare alla spedizione per via dell’instabilità politica in Pakistan, interessato da episodi di violenza, sebbene lontani dai campi base delle montagne. “Abbiamo preso una decisione difficile – scrivono infatti -: abbiamo cancellato la nostra spedizione al Latok I per via della situazione politica in Pakistan. Sicuramente il sogno di questa parete gigante è sempre nelle nostre teste, speriamo di avere un’altra possibilità l’anno prossimo”.

L’obiettivo della loro spedizione era di quelli ambiziosi e attesi: tentare di aprire una nuova via sulla parete nord del Latok I (7125 metri), un enorme muro di roccia ancora mai salito.

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