AlpinismoAlta quota

L’inviolato pilastro del Talung: un 7000 nel mirino di Daniele Bernasconi, Mario Panzeri e Giampaolo Corona

Pilastro nordovest del Talung (Immagine Google Earth)
Pilastro nordovest del Talung (Immagine Google Earth)

LECCO — Spedizione da batticuore quella in partenza dall’Italia il prossimo 31 marzo. I due alpinisti lecchesi Daniele Bernasconi e Mario Panzeri, ben noti alle cronache d’alta quota, tornano in campo per tentare una via nuova sul picco Himalayano del Talung (7349 metri) insieme al trentino Giampaolo Corona. Il loro obiettivo è il pilastro nordovest della montagna che sorge di fronte allo Jannu nel gruppo del Kangchenjunga: una via altamente tecnica e ancora tutta da immaginare.

A notarla è stato Mario Panzeri, nel 2011, quando ha salito il Kangchenjunga (fu il 12esimo dei 14 ottomila saliti senza ossigeno dall’alpinista). “Ce l’avevo sempre di fronte – ci ha spiegato lui stesso -, non potevo non notarla. La linea è veramente bellissima”. Dai pendii del gigante himalayano, Panzeri ha scattato la fotografia dalla quale è nato questo progetto che finalmente, dopo 3 anni, diventa concreto. Con Panzeri tenteranno la salita l’amico di una vita, Daniele Bernasconi, e Giampaolo Corona, alpinista trentino con il quale Panzeri ha condiviso la difficile salita al Dhaulagiri, il suo 14esimo ottomila, nel maggio del 2012. Tutti e tre sono guide alpine.

La montagna, che sorge sul confine tra Nepal e India, non è inviolata, ma lo sperone nordovest che il team italiano vuole salire sì. La prima salita fu di Tenzing Nanda e dell’austriaco Franz Lindner che nel 1964 raggiunsero la vetta lungo la cresta sudovest. La seconda arrivò solo nel 1991, ad opera dello sloveno Marko Prezelj che salì una nuova linea da ovest, con un solo bivacco. I cecoslovacchi tentarono più volte il versante nordovest fino a riuscire, proprio lo scorso anno, nella salita di una via nuova aperta in stile alpino e firmata da Marek Holecek e Zdenek Hruby. La loro salita, che è nella lista di quelle tra cui verranno scelte le nomination ai Piolet d’Or di quest’anno, aggira però lo sperone vero e proprio, salendo a sinistra dello spigolo nel mirino di Panzeri, Bernasconi e Corona.

“E’ sicuramente una via di alta difficoltà tecnica – spiega Bernasconi -, con tanta roccia, pendenze elevate, esposizione e passaggi di arrampicata e misto. Ma dovrebbe anche essere abbastanza sicuro rispetto alle pareti circostanti per quanto riguarda eventuali crolli o distacchi”. Che il tentativo sarà senza ossigeno non è nemmeno da mettere in dubbio. Riguardo lo stile, invece, Bernasconi spiega che si vedrà al momento in base alle condizioni della montagna. “Vedremo se sarà puro stile alpino o se dovremo mettere qualche corda” dice l’alpinista.

Kangchenjunga e di fronte il Talung (Immagine Google Earth)
Kangchenjunga e di fronte il Talung (Immagine Google Earth)

A lato le immagini che ritraggono lo sperone tratte da Google Earth, che per quella zona offre una visuale molto dettagliata e ad alta risoluzione. Vi invitiamo a visitarla per guardarvi attorno assaporando le emozioni che sicuramente questo tentativo riserverà a tutti gli appassionati di alpinismo.

Giampaolo Corona, classe 1973, è guida alpina e istruttore di Soccorso Alpino per la Guardia di Finanza. Ha 6 ottomila all’attivo, tutti saliti senza ossigeno, e quattro montagne inviolate di 5000 e 6000 metri salite fra Pakistan e India. Daniele Bernasconi, guida e Ragno di Lecco, è del 1971. Vanta altissime prestazioni sia nell’arrampicata su roccia – scala fino all’8b – sia su ghiaccio. In alta quota, ha salito 3 ottomila senza ossigeno tra cui spicca la prima ascensione alla Nord del Gasherbrum II. Mario Panzeri, classe 1964, ha salito tutti i 14 ottomila senza ossigeno e vanta tentativi compiuti sulle vie più difficili dell’Himalaya come l’Hornbein Couloir dell’Everest e la Ovest del Makalu. Ha una vastissima esperienza nei lavori in esposizione e nella messa in sicurezza di qualsiasi tipo di pareti rocciose nonchè nell’apertura, ripristino, pulizia e chiodatura di vie alpinistiche e falesie.

“Parto con due amici – ha concluso Panzeri -, saremo una bella squadra. Andiamo d’accordo, siamo un bel gruppo insomma. Andiamo e proviamo, poi si vedrà!”.

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