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Niente più sci al Mottarone: le autorità mettono i sigilli agli impianti

Impianto di risalita del comprensorio sciistico del Mottarone (Photo courtesy of Wikimedia Commons)
Impianto di risalita del comprensorio sciistico del Mottarone (Photo courtesy of Wikimedia Commons)

STRESA, Verbano-Cusio-Ossola — É terminata dopo quattro giorni la stagione invernale nel comprensorio sciistico piemontese del Mottarone. La causa non è dovuta a problemi tecnici o mancanza di neve, ma ad uno sfratto conseguito ad un contenzioso tra i gestori degli impianti e i proprietari del territorio su cui sorgono.

Il Mottarone è una montagna di 1492 metri che sorge tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore, lungo il confine delle province piemontesi di Novara e Verbano-Cusio-Ossola. Dalla seconda metà dell’Ottocento è stata una meta molto visitata per praticare gli sport invernali, almeno fino a quest’anno. Il 30 novembre, grazie alle nevicate, il comprensorio sciistico aveva inaugurato la stagione invernale 2013/2014, ma martedì 3 dicembre i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’ufficiale giudiziario si sono presentati in vetta per eseguire uno sfratto, fermando gli impianti e rimandando a casa gli sciatori presenti.

Il territorio su cui sorgono gli impianti appartiene infatti alla famiglia Borromeo che ha concesso l’utilizzo della proprietà alla S4, che gestisce gli impianti, dietro il corrispettivo di un canone la cui cifra si aggira sui 10-11 mila euro annui. Secondo quanto riporta Il Corriere.it, una legge regionale del Piemonte risalente al 2009, stabilisce che le aree sciabili sono sottoposte a servitù e quindi sotto il controllo civico. I gestori degli impianti hanno quindi smesso di pagare il canone alla famiglia proprietaria e si sono rivolti solo all’Amministrazione del Comune di Stresa.

Una recente sentenza del Tar ha però annullato le delibere sia del comune che della regione, affermando che la servitù non fa perdere i diritti del proprietario. Da qui è scaturito lo stato di morosità della società gestrice e l’esecuzione dello sfratto, con conseguente chiusura e apposizione dei sigilli sugli impianti e sulle piste. Il primo cittadino di Stresa, Canio Di Milia, si è però già interessato per risolvere la situazione e riaprire il comprensorio del Mottarone per il ponte dell’Immacolata.

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