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"Italy for Multan": una mostra e un progetto per lo sviluppo sostenibile della città del Punjab

Stazione di Multan (photo courtesy evk2cnr.org)
Stazione di Multan (photo courtesy evk2cnr.org)

MILANO — E’ la “Città murata” incantata del Punjab, ma anche la sede di molte industrie. A Multan, Pakistan centrale, 800.000 abitanti, è dedicato un progetto per la promozione dello sviluppo sostenibile e il miglioramento delle condizioni di vita nel centro storico dell’area urbana, nato da un accordo di collaborazione fra il Governo italiano e la Repubblica islamica del Pakistan.

Il 31 ottobre a Milano (Urban center, Galleria Vittorio Emanuele II, ore 18) è stata inaugurata la mostra “Italy for Multan”, risultato della prima fase del progetto, che ha affrontato importanti tematiche connesse alla pianificazione, alla progettazione architettonica, alla conservazione e alle infrastrutture urbane: un piano complesso per lo sviluppo socio economico, la trasformazione e la protezione dell’ambiente di una delle città più antiche del Pakistan che ha impegnato per sei mesi oltre 70 professori, tecnici e ricercatori del Politecnico di Milano.

L’esposizione offre al pubblico una visione inedita e originale di una delle più affascinanti mete del Punjab pakistano, impreziosita dalle fotografie di Marco Introini,che documentano l’incanto della vita e delle forme della “Città Murata”.

Il progetto “Sustainable, Social, Economic and Environmental Revitalization in the Historic Core of Multan City” è realizzato nel quadro dell’accordo della conversione del debito per lo sviluppo tra Italia e Pakistan, dalla Fondazione Politecnico di Milano, in collaborazione con il Politecnico di Milano e vede anche la partecipazione di EvK2Cnr. In questo ambito, a settembre 2012 il Comitato ha installato a Multan una stazione per il monitoraggio della qualità dell’aria, entrata a far parte del progetto ABC (Atmospheric Brown Cloud) dell’Agenzia dell’Ambiente delle Nazioni Unite. La stazione sta svolgendo misure in continuo dei parametri meteorologici, della radiazione solare globale, PM10 e PM2.5 e ozono; tutti i dati sono già a disposizione della comunità scientifica e potranno essere utilizzati per salvaguardarla dall’erosione e dal rapido degrado dovuto all’elevato tasso di inquinamento sia naturale che antropico, a cui sono esposti gli edifici, gli antichi baazar, le moschee e le ciclopiche mura di questa città che non è solamente il centro geografico del paese ma ne è anche il cuore storico, religioso e artistico.

Le altre principali aree di intervento del progetto riguardano la pianificazione urbanistica, l’analisi dei flussi di traffico, il sistema di approvvigionamento dell’acqua e servizi igienico-sanitari, il monitoraggio della qualità dell’aria, il controllo dell’inquinamento e dello smaltimento dei rifiuti, la riqualificazione delle strade, gli interventi architettonici (finalizzati anche a preservare gli edifici più antichi e pregevoli), i piani operativi per avviare un sistema di micro credito, le strategie per promuovere il turismo e stabilire consolidate relazioni imprenditoriali tra Italia e Pakistan. I dipartimenti del Politecnico interessati sono numerosi: dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC), il cui coinvolgimento in progetti internazionali è rilevante, dipartimento Architettura e Studi Urbani (DAStU), dipartimento di Design e dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA). Le persone coinvolte nel progetto, tra professori, ricercatori e tecnici, sono più di 70.

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