AlpinismoAlta quota

Everest, 55enne francese è il primo disabile a lanciarsi in paracadute

Himalaya visto dal cielo. L'Everest è la montagna più alta al centro. (Photo courtesy of Nasa/Wikimedia Commons)
Himalaya visto dal cielo. L’Everest è la montagna più alta al centro. (Photo courtesy of Nasa/Wikimedia Commons)

KATHMANDU, Nepal — É stato raggiunto ieri un nuovo record sull’Everest con il primo lancio in paracadute da parte di una persona disabile. Si tratta del 55enne francese Marc Knopp che ha voluto compiere quest’impresa non solo per realizzare un sogno, ma per lanciare un messaggio di speranza a tutti coloro che, come lui, soffrono di sclerosi multipla.

É il 2001 quando a Marc Knopp, manager della regione francese della Lorena, è diagnosticata la sclerosi multipla in forma primitivamente progressiva. Si tratta di una malattia autoimmune in cui le difese immunitarie del corpo attaccano le cellule nervose, rendendo difficoltosa la comunicazione tra il cervello e il resto dell’organismo e causando così molteplici problemi anche alle funzioni base quali parlare o camminare.

La comparsa della malattia ha lentamente causato problemi alla gamba destra di Knopp che si è visto costretto ad usare un supporto o una sedia a rotelle per camminare. Questo però non lo ha fatto demordere dal realizzare il suo sogno: lanciarsi con il paracadute sul Monte Everest. In luglio, dopo l’incontro con l’esperto paracadutista Mario Gervasi, il 55enne gli chiese di accompagnarlo nell’impresa e i due sono partiti per il Nepal alcune settimane fa.

All’arrivo in Asia è sorto però un problema: è impossibile raggiungere l’eliporto di partenza attraverso una strada. Knopp è quindi costretto ad abbandonare la sua sedia a rotelle e a compiere un durissimo viaggio in sella ad un cavallo. “Ci sono state molte volte in questi ultimi giorni in cui ho pensato che non sarei stato in grado di realizzare il mio sogno” ha dichiarato all’Agenzia di stampa francese (Afp).

Domenica Knopp e Gervasi sono finalmente riusciti a salire sull’elicottero che li ha portati a 10 mila metri di quota. Da quest’altezza sono saltati per un lancio in tandem e sono atterrati su una piattaforma creata appositamente a 4500 metri di quota. Dopo l’atterraggio il 55enne è stato immediatamente elitrasportato all’ospedale di Kathmandu per accertare le sue condizioni. “Mi sento molto felice. Sono esausto, ma molto felice” ha dichiarato l’uomo all’Afp dal letto dell’ospedale “Spero che la mia azione possa ispirare altri che vivono con questa malattia. Spero che molti altri seguiranno le mie orme.”

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close