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Spedizione Cobat-EvK2Cnr in Piramide, lavori in fune per sostituire i pannelli fotovoltaici

I lavori di sostituzione dei pannelli fotovoltaici in Piramide (Photo Gerardo Pelosi)
I lavori di sostituzione dei pannelli fotovoltaici in Piramide (Photo Gerardo Pelosi)

LOBUCHE, Nepal – E’ arrivata alla Piramide la spedizione Cobat-EvK2Cnr che ha l’obiettivo di sostituire i pannelli fotovoltaici che alimentano il Laboratorio, situato a 5050 metri di quota sulle pendici dell’Everest. Oggi sono iniziati i lavori di sostituzione dei pannelli sulla facciata sud del Laboratorio: due Guide alpine italiane e un gruppo di Sherpa stanno lavorando insieme, legati alle corde e in esposizione, per rimuovere i vecchi materiali e sostituirli con quelli nuovi senza soluzione di continuità, allo scopo cioè di non interrompere la trasmissione di energia al Laboratorio.

Nonostante le pessime condizioni meteo è finalmente giunta al Laboratorio-Osservatorio Piramide dell’Everest la spedizione Cobat-EvK2Cnr. “Siamo arrivati e stiamo bene e finalmente c’è il sole – ci dice Stefania Mondini del Comitato EvK2Cnr -. Il gruppo è arrivato ieri tra le 13 e le 16. Rimarremo qui 3 giorni pieni, poi scenderemo il 10 ottobre a Dingboche e in giornata proseguiremo per Periche”.

Senza perdere tempo sono iniziati questa mattina i lavori di sostituzione dei pannelli fotovoltaici, posti sul lato sud del Laboratorio. “E’ l’operazione più spettacolare – spiega Giampietro Verza, responsabile tecnico del Comitato EvK2Cnr alla Piramide – ma anche la più complicata, e andrà avanti nei prossimi giorni. Abbiamo portato tutti i partecipanti della spedizione a vedere le nostre stazioni meteo, oggi pomeriggio invece faremo visitare la Piramide”.

Sul posto si trovano anche gli yak con i quali verrà effettuato il trasporto dei materiali. I moduli e gli accumulatori, che verranno sostituiti benché ancora funzionanti, da modelli tecnologicamente più avanzati, saranno donati a due cooperative di Dinboche, nella Khumbu Valley. Nascerà così una “Community Solar Station” che fornirà elettricità agli abitanti del paese. “Molto probabilmente porteremo le batterie a Kathmandu dove esistono società di smaltimento locale per le batterie – continua Verza -, mentre invece per i pannelli verrà organizzato un cargo proprio perchè ancora i pannelli non vengono riciclati correttamente in loco. Tutto ciò che è recuperabile verrà recuperato e donato a Dinboche, che è un villaggio qui sotto alla Piramide”.

I lavori in esposizione sula facciata meridionale della Piramide si svolgono in fune e mano a mano che vengono tolti i pezzi vecchi vengono immediatamente sostituiti con i nuovi moduli fotovoltaici. Questi ultimi sono 120 moduli, sviluppati su 66 metri quadrati, che forniranno 9 Kw di energia pulita alla Piramide e all’intero campo base. “Stiamo facendo un rinnovo di un impianto senza fermarlo mai un secondo – dice Verza -. Questo quindi comporta una operazione progressiva. In questo momento le Guide Alpine Davide Spini e Marco Vallesi e i nostri sherpa, che sono sherpa forti che hanno scalato anche l’Everest, si sono arrampicati sulla Piramide. Se il tempo ci aiuta speriamo di riuscire a concludere i lavori in pochi giorni, però bisogna tenere conto che per ogni modulo di 4 pannelli si smontano anche cablaggi e supporti, prima di montare i nuovi pannelli. Insomma è un’operazione laboriosa che si fa stando appesi alle corde e richiede attenzione e tempo”.

Il gruppo vede tra i suoi componenti il presidente del Cobat Giancarlo Morandi, il consigliere delegato di Teleunica Emanuela Fagioli, il presidente del Comitato Evk2Cnr Agostino da Polenza e alcuni giornalisti delle maggiori testate nazionali, Stefano Rodi del Corriere della Sera e Gerardo Pelosi de Il Sole 24 Ore. Sale con loro anche Tommaso Gazzetti, il vincitore del concorso indetto dal Comitato Evk2Cnr nel mese di luglio in occasione di High Summit, il grande evento dedicato a montagna e clima che il Comitato organizza a Lecco tra il 23 e il 25 ottobre.

Foto Gerardo Pelosi

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