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Un viaggio virtuale nel Parco del K2: online le immagini della mostra “Through the CKNP”

GlaciersSKARDU, Pakistan — Un vero e proprio viaggio virtuale per conoscere i confini, il territorio, la flora e la fauna del Parco più alto della Terra. E’ quello che vi offriamo oggi grazie alla mostra “Through the CKNP” (Central Karakoram National Park), inaugurata il 12 settembre a Skardu, presso il K2 Italian Museum alla presenza di Syed Mehdi Shah Chief Minister del Gilgit Baltistan.

La mostra è stata curata da Michele Locatelli e Ermes Invernizzi del Politecnico di Milano che da quasi dieci anni collaborano in quest’area con EvK2Cnr e a cui abbiamo chiesto di presentarci il lavoro. Nella gallery in calce sono riportati tutti i pannelli della mostra e alcune foto della stessa allestita all’interno del K2 Italian Museum.

Come nasce l’idea dell’esposizione “Through the CKNP”?
“Through the CKNP” è la terza di una serie di esposizioni che hanno l’obbiettivo di promuovere il Central Karakoram National Park organizzate nell’Iitalian K2 Museum di Skardu. E’ anch’essa un’iniziativa SEED, un progetto promosso da EVK2Cnr e finanziato dai governi Italiano e Pakistano all’interno dell’accordo P.I.D.S.A. Tale ciclo di esposizioni ha il fondamentale ruolo di accrescere il più possibile la consapevolezza del patrimonio del Parco nella popolazione locale.
La prima mostra “Living in Upper Braldo Valley” organizzata nel 2010 con la Prof. Eleonora Bersani del Politecnico di Milano aveva lo scopo di raccontare le ricerche sui beni architettonici dei villaggi dell’Upper Braldo Valley, studi che hanno portato alla realizzazione della Askole House Museum. La seconda mostra “Go further” è del 2011 e si concentrava sugli aspetti del patrimonio storico culturale della Upper Braldo Valley. L’esposizione Through the CKNP invece si prefigge l’obiettivo di descrivere in modo divulgativo l’habitat del Parco del Karakorum Centrale nei suoi diversi aspetti naturalistico-ambientali e culturali.

Come è strutturata l’esposizione?
L’esposizione è strutturata a partire da un inquadramento geografico del CKNP che mette in evidenza le peculiarità territoriali dell’area del Parco e le relazioni tra la parte orientale della catena montuosa del Karakorum e l’Himalaya occidentale. Prosegue con pannelli, curati da ricercatori di EvK2Cnr, che illustrano la presenza di animali all’interno del parco (a cura della Dott.ssa Anna Bocci), le caratteristiche del ecosistema vegetale (a cura del Dott. Efrem Ferrari), una parte dedicata ai ghiacciai (a cura di un gruppo di ricercatori) e una sezione rivolta ad approfondire i percorsi storici culturali.
L’allestimento è organizzato secondo un itinerario che ruota attorno ad una struttura sospesa contenente immagini panoramiche e che rappresenta la molteplicità degli ambienti del parco.
Nell’esposizione sono inoltre presentati degli oggetti che permettono di fare esperienza diretta di di quanto illustrato da alcuni pannelli, come alcuni esemplari di corna di ibex e ural, o dei tronchi delle principali essenze vegetali.
A caratterizzare l’esposizione è anche la presenza di un volume grigio con la rappresentazione della cima del K2 con riportato il tracciamento della linea di risalita della missione italiana che nel 1954 ha conquistato la vetta. All’interno del volume è ricostruito l’ambiente invernale di una tipica casa Baltì con oggetti provenienti alla Upper Braldo Valley.

Sono quasi dieci anni che vi occupate di studi e progetti nella regione Gilgit-Baltistan, quale è la vostra esperienza con questo territorio?
Abbiamo iniziato a lavorare in Pakistan con un progetto di valorizzazione dei villaggi dell’Upper Braldo Valley e in particolare di Askole. Successivamente le nostre attività di ricerca e di progetto per il progetto SEED si sono estese anche ad altre valli del CKNP. Sono luoghi molto affascinanti, che costituiscono un patrimonio naturalistico, ambientale e culturale che meritano adeguate azioni di tutela. I progetti che attualmente sono in corso rappresentano un’occasione importante sia per valorizzare le grandi potenzialità turistiche del Parco sia contribuire a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.

[nggallery id=752]GlaciersSKARDU, Pakistan — Un vero e proprio viaggio virtuale per conoscere i confini, il territorio, la flora e la fauna del Parco più alto della Terra. E’ quello che vi offriamo oggi grazie alla mostra “Through the CKNP” (Central Karakoram National Park), inaugurata il 12 settembre a Skardu, presso il K2 Italian Museum alla presenza di Syed Mehdi Shah Chief Minister del Gilgit Baltistan.

La mostra è stata curata da Michele Locatelli e Ermes Invernizzi del Politecnico di Milano che da quasi dieci anni collaborano in quest’area con EvK2Cnr e a cui abbiamo chiesto di presentarci il lavoro. Nella gallery in calce sono riportati tutti i pannelli della mostra e alcune foto della stessa allestita all’interno del K2 Italian Museum.

Come nasce l’idea dell’esposizione “Through the CKNP”?
“Through the CKNP” è la terza di una serie di esposizioni che hanno l’obbiettivo di promuovere il Central Karakoram National Park organizzate nell’Iitalian K2 Museum di Skardu. E’ anch’essa un’iniziativa SEED, un progetto promosso da EVK2Cnr e finanziato dai governi Italiano e Pakistano all’interno dell’accordo P.I.D.S.A. Tale ciclo di esposizioni ha il fondamentale ruolo di accrescere il più possibile la consapevolezza del patrimonio del Parco nella popolazione locale.
La prima mostra “Living in Upper Braldo Valley” organizzata nel 2010 con la Prof. Eleonora Bersani del Politecnico di Milano aveva lo scopo di raccontare le ricerche sui beni architettonici dei villaggi dell’Upper Braldo Valley, studi che hanno portato alla realizzazione della Askole House Museum. La seconda mostra “Go further” è del 2011 e si concentrava sugli aspetti del patrimonio storico culturale della Upper Braldo Valley. L’esposizione Through the CKNP invece si prefigge l’obiettivo di descrivere in modo divulgativo l’habitat del Parco del Karakorum Centrale nei suoi diversi aspetti naturalistico-ambientali e culturali.

Come è strutturata l’esposizione?
L’esposizione è strutturata a partire da un inquadramento geografico del CKNP che mette in evidenza le peculiarità territoriali dell’area del Parco e le relazioni tra la parte orientale della catena montuosa del Karakorum e l’Himalaya occidentale. Prosegue con pannelli, curati da ricercatori di EvK2Cnr, che illustrano la presenza di animali all’interno del parco (a cura della Dott.ssa Anna Bocci), le caratteristiche del ecosistema vegetale (a cura del Dott. Efrem Ferrari), una parte dedicata ai ghiacciai (a cura di un gruppo di ricercatori) e una sezione rivolta ad approfondire i percorsi storici culturali.
L’allestimento è organizzato secondo un itinerario che ruota attorno ad una struttura sospesa contenente immagini panoramiche e che rappresenta la molteplicità degli ambienti del parco.
Nell’esposizione sono inoltre presentati degli oggetti che permettono di fare esperienza diretta di di quanto illustrato da alcuni pannelli, come alcuni esemplari di corna di ibex e ural, o dei tronchi delle principali essenze vegetali.
A caratterizzare l’esposizione è anche la presenza di un volume grigio con la rappresentazione della cima del K2 con riportato il tracciamento della linea di risalita della missione italiana che nel 1954 ha conquistato la vetta. All’interno del volume è ricostruito l’ambiente invernale di una tipica casa Baltì con oggetti provenienti alla Upper Braldo Valley.

Sono quasi dieci anni che vi occupate di studi e progetti nella regione Gilgit-Baltistan, quale è la vostra esperienza con questo territorio?
Abbiamo iniziato a lavorare in Pakistan con un progetto di valorizzazione dei villaggi dell’Upper Braldo Valley e in particolare di Askole. Successivamente le nostre attività di ricerca e di progetto per il progetto SEED si sono estese anche ad altre valli del CKNP. Sono luoghi molto affascinanti, che costituiscono un patrimonio naturalistico, ambientale e culturale che meritano adeguate azioni di tutela. I progetti che attualmente sono in corso rappresentano un’occasione importante sia per valorizzare le grandi potenzialità turistiche del Parco sia contribuire a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.

 

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