Alpinismo

Elizabeth Hawley: è giusto distinguere

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KATHMANDU, Nepal — Elizabeth Hawley, giornalista, dal 1963, anno del suo arrivo a Kathmandu come corrispondente dell’Agenzia Reuters, monitora le spedizioni in partenza ed in arrivo dai colossi himalayani del Nepal. Si parla, in media, di circa 250 spedizioni intervistate ogni anno per quasi 40 anni. Sulla base di quest’immensa esperienza ci ha dato il suo parere in merito all’uso dell’ossigeno in alta quota.

Miss Hawley, qual è la sua opinione sull’utilizzo dell’ossigeno nelle scalate in alta quota?
Non ho particolari convinzioni circa l’etica di usare l’ossigeno artificiale nelle scalate in alta quota. Tuttavia, non c’è dubbio che il relativo uso ha come effetto la riduzione della quota a cui ci si trova e che un’ascesa senza ossigeno, per l’alpinista, è un successo su un piano totalmente diverso rispetto a chi realizza la salita usandolo. Io stessa sono molto di più impressionata da un’ascensione senza ossigeno su una montagna molto alta.
 
Ultimamente, quale impresa l’ha colpita in particolare?
Lo scorso autunno, sul versante tibetano dell’Everest, una squadra di tre spagnoli ha tentato un itinerario difficile, sulla ripida via il giapponese e sull’Hombein Couloir. I tre, Alberto Inurrategi, Ferran Latorre e Vallejo juan, erano completamente soli sul lato nord della montagna e non avevano nemmeno una bombola di ossigeno né corde fisse. Hanno abbandonato l’impresa all’altezza di 8.500 metri, stremati dallo sforzo compiuto. Senza dubbio se avessero usato l’ossigeno, avrebbero fatto la cima. Ma quello non era il loro stile. La loro ascensione, anche se non è riuscita in termini di vetta, è da considerarsi una delle migliori.
 
Ritiene che si dovrebbero fare delle classifiche separate?
Io faccio una nota in relazione ad ogni climber salito su ogni montagna, chiarificando se lui o lei ha impiegato l’ossigeno. E’ una informazione standard che registro per tutti. Ma preferisco affidare ad altri il compito di giudicare se il relativo uso deve essere classificato come ascensione di "serie B".
 
E’ vero che la fiamma olimpica dovrebbe arrivare sull’Everest con l’ossigeno, nel 2008?
So che ci sarà una prova di scalata questa primavera e che i 50 climbers cinesi, sia quest’anno che l’anno prossimo, useranno ossigeno in abbondanza. Useranno l’ossigeno, come d’altronde fanno ormai quasi tutti.
 
Che cosa ne pensa?
Se la torcia olimpica arriva in cima all’Everest nelle mani della gente che usa l’ossigeno, non mi da particolarmente fastidio: più e più gente lo usa perché più e più gente fa alpinismo. Sin dal 1922, quasi tutti li hanno usato nella parte sommitale dell’Everest.
 
Ritiene che l’uso di ossigeno possa essere paragonato al doping?
Non considero l’uso di ossigeno come il "doping" in altri sport, perché non è vietato apertamente ed è usato sotto gli occhi di tutti.
 
Sara Sottocornola

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