Outdoor

Skialp 2007: l’Italia chiude ai vertici

mezzalama

TIRANO, Sondrio — La stagione agonistica, chiusa pochi giorni fa con il Trofeo Mezzalama, ha confermato che l’Italia dello scialpinismo continua ad essere la nazione più forte, più costante e con le migliori individualità di tutto il mondo. E che il grande scialpinismo italiano è in spalla al Centro Sportivo dell’Esercito e allo Sci Club Alta Valtellina.

I risultati agonistici dell’inverno 2006/07 parlano chiaro: gli atleti nostrani hanno mostrato di essere in grado di raggiungere la quasi totalità dei risultati che si erano prefissi ad inizio stagione e a confermare l’assoluta vitalità dell’intero settore, nonostante la debole presenza della Fisi.
 
Il risultato conseguito al Trofeo Mezzalama dalla squadra maschile del “Team Valtelllina” (Giacomelli-Pellissier-Troillet) e della squadra femminile della Fisi (Martinelli-Pedranzini-Pellissier) ha espresso in una sola gara molte verità.
 
Al maschile ha confermato che un Giacomelli motivato, concentrato e lontano dagli acciacchi fisici è l’atleta più forte in circolazione: lo ha dimostrato dalla partenza di Cervinia fino all’arrivo di Gressoney. Lo aveva già evidenziato anche nel filotto di gare vinte da inizio febbraio fino a metà marzo, dove si è imposto prima alla Sellaronda, poi ai Campionati italiani fino alla Pierra Menta, dove solo un incidente ha potuto levare una vittoria quasi certa a lui ed Hans Lunger.
 
Si è anche visto che, livello di coppia, è ben difficile superare Brunod e Reichegger. I due atleti dell’esercito sono talmente affiatati che viaggiando all’unisono riescono ad imporsi in numerose competizioni di alto livello. Difficilmente hanno acuti e cali: fanno della  regolarità il loro punto di forza. Una qualità che paga soprattutto nei circuiti.
 
L’assenza di un compagno al livello di Giacomelli, sarà ancora una volta il problema da risolvere per avere un’ altra coppia davvero competitiva il prossimo anno. Nell’ultima gara stagionale Giacomelli ha gareggiato e vinto con Jean Pellissier, confermando che, al di là delle opinioni scettiche dei più, la motivazione e la fiducia sono fattori critici per il successo.
 
Ma la presenza nella squadra del Mezzalama del giovane svizzero Troillet, segnala che in Italia per ora, su gare di questo tipo, manca il terzo uomo, tolto l’infortunato Lunger.
 
Al femminile, la stagione di Francesca  Martinelli, Roberta  Pedranzini e Gloriana Pellissier sottolinea la netta superiorità delle donne italiane che in tutta la stagione si sono piegate solamente in poche gare all’emergente francese Letizia Roux. La giovane valtellinese Elisa Fleishmann lascia però intravvedere che i rinforzi stanno arrivando nell’immediato orizzonte.
 
C’è poi un bel gruppo di atleti che segue i campionissimi, pur con i vari distinguo: Dennis Trento, Martin Riz, Mirco Mezzanotte, Lorenzo Holznecht, Mattia Coletti, Daniele Pedrini (nella foto il trio al Mezzalama), Matteo Eydallin, Davide Spini. Vedremo tra questi chi sarà capace di compiere l’ultimo e più difficile salto qualitativo.
 
Nel frattempo si evidenzia che la provenienza degli atleti, mancando un coordinamento giovanile a livello federale è assolutamente in mano a pochi club che puntano sui giovani, facendone il proprio punto di forza.
 
Tolta la breve parentesi del Trentino, dove la formazione di una squadra di Comitato durata due stagioni si è praticamente interrotta con l’uscita di scena di Rino Pedergnana, rimane il lavoro svolto nelle ultime stagioni dallo Sci Club Alta Valtellina.
 
L’ Alta Valtellina è l’unico Club che è riuscito a “produrre” ogni anno nuovi atleti capaci poi di essere protagonisti anche nel settore assoluto. A questo si aggiunge il lavoro di reclutamento svolto dal Team Bela Ladinia che è presente con 4/5 ottimi atleti in squadra
nazionale.
 
Con caratteristiche diverse, ma in linea con le proprie scelte strategiche, c’è il lavoro del Centro Sportivo Esercito che coinvolge e sceglie i migliori atleti al fine di migliorarne la crescita professionale.
 
Purtroppo, mancando altri corpi militari che seguono lo sci alpinismo, viene a mancare un sostegno a chi è in grado di evidenziare giovani meritevoli.
 
Abbiamo oggi un gruppo di atleti Espoir under 23 che nella propria categoria ha dimostrato che l’Italia è davanti a tutti di molte lunghezze: Lorenzo Holznecht, Matteo Eydallin, Mattia Coletti e Bruno Mottini, tutti quattro del Cse o dell’Alta Valtellina. In futuro dovranno confermare loro grandi individualità espresse in quest’annata eccezionale.
 
La speranza ora, per il bene dello sci alpinismo, è che altre società inizino a lavorare seriamente con i giovani. Anche se prutroppo è probabile che rimanga determinante l’appoggio  dei Corpi militari e della Fisi per cui lo scialpinismo, mancando la prospettiva olimpica, rimane un’attività secondaria. Sarà quindi  molto difficile riuscire a coinvolgere i giovani in uno sport con poco futuro professionale.
 
 
Luca Salini 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close