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Cortina e Asiago alle urne: via dal Veneto

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ASIAGO, Belluno — Vogliono diventare Trentini, non c’è niente da fare. Il 6-7 maggio, sull’altopiano di Asiago, ci sarà il referendum secessionista. E tra poco le urne toccheranno anche Cortina d’Ampezzo e altri comuni veneti, che in Veneto non ci vogliono più stare.

La "perla delle Dolomiti", poco prima di Pasqua, si è infatti espressa favorevolmente alla richiesta di indire un referendum insieme a Colle Santa Lucia e Livinallongo per passare all’Alto Adige e aderire alla provinca di Bolzano.
 
Cortina si appella al suo passato di comune trentino, e tende la mano alla sua vecchia regione dal quale vuole a tutti i costi tornare. E che, a quanto pare, la accoglierebbe volentieri, con il suo codazzo di turisti e relativi introiti.
 
"Storicamente – ha dichiarato Luis Durnwalder, presidente della Provincia autonoma di
Bolzano, al Sole 24 Ore – il legame con Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo è
molto più forte che con altri comuni, come Lamon, la cui richiesta è stata respinta di recente. Loro tre hanno già fatto parte del nostro territorio, sono Comuni ladini a tutti gli effetti".
 
C’è un problema, però. Che la lista di aspiranti comuni che vogliono essere annessi
alle province autonome di Trento e Bolzano è sempre più lunga.
 
"Appena ci siamo detti disponibili a trattare per i tre Comuni ladini – prosegue Durnwalder -, dal Veneto è arrivata una lista di 36 Comuni. Così, però, si riducono le possibilità di successo anche per Cortina: Roma ed il Veneto difficilmente acconsentiranno ad un esodo così grande".
 
Già, perchè i comuni e le province che vogliono andarsene dal Veneto sono davvero tanti, e stanno creando un po’ di allarme.
 
Tra un paio di settimane tutti i comuni dell’Altopiano di Asiago andranno alle urne per votare l’annessione alla Provincia di Trento. Ma c’è anche Rovigo che, dopo la richiesta di Cortina, avrebbe pensato bene di seguirla e di far richiesta per diventare la terza Provincia del Trentino Alto Adige.
 
Treviso ha annunciato che quanto prima seguirà le stesse orme. E poi c’è Belluno, che vorrebbe diventare provincia autonoma a sè stante.
 
Ma qual è il motivo di questa fuga? Storia, lingua, etnia, dicono. Qualcuno parla anche di giochi politici. Ma con ogni probabilità le parole giuste sono tasse, infrastrutture, efficienza, buon governo e qualità della vita.
 
La cosa certa, per ora, è che il fermento dilaga sempre più. E non solo intorno al Trentino Alto Adige, anche in Piemonte c’è qualcuno che vuole essere annesso alla Valle d’Aosta. A Roma iniziano a preoccuparsi. E sono sempre più le voci che chiamano in causa (o in aiuto) il federalismo fiscale.
 
 
 
 

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