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Soccorso alpino, polemiche sul fiuto dei cani molecolari

MILANO — Erano arrivati in Italia nel 2010, con la fama di essere i segugi più infallibili del mondo. Impiegati nelle file del Soccorso Alpino, ci si aspettava trovassero in un battibaleno dispersi e fuggitivi. Purtroppo molti casi di cronaca li avrebbero visti sbagliare traccia: la fiducia si è incrinata e la polemica si è accesa. Ma il presidente del Cnsas Piergiorgio Baldracco li difende, e alza la voce: “Sono affidabili, è l’uomo che deve saper interpretare i loro segnali”.

I Bloodhound sono noti anche come “cani da sangue” o “cani di Sant’Umberto”. I loro olfatto è in grado di memorizzare le molecole delle persone e di riconoscere una traccia a distanza di diversi giorni. In America, la polizia utilizza questi cani da anni per ritrovare fuggitivi ed evasi. In Europa sono entrati da poco a far parte delle forze dell’ordine e i Italia sono stati impiegati nelle file del Soccorso Alpino dal 2010.

Il loro impiego era legato ad aspettative molto alte. Ma in diversi casi il loro fiuto non sembra essere stato così “infallibile”. Il più eclatante è stato il caso di Yara Gambirasio, dove i cani molecolari avrebbero indicato il cantiere dove in realtà Yara non sarebbe mai passata: di recente è emerso che i pm hanno tacciato i molecolari di inaffidabilità addirittura in un fascicolo d’inchiesta. Poi il disperso in Val Biandino. E ancora la 13enne altoatesina Laura Winkler, trovata in fondo ad un burrone, molto lontano dall’albergo dove i molecolari avevano condotto le ricerche.

Non c’è da fidarsi, dunque? Il presidente del Cnsas Piergiorgio Baldracco smentisce tutto così: “I cani molecolari non hanno sbagliato nulla nel caso di Yara. Sono assolutamente affidabili nella ricerca e soccorso, ma l’interpretazione e la sintesi finale spetta all’uomo, Nonostante l’assoluta preparazione dei conduttori e nonostante il rigido e faticoso iter formativo e certificativo ai quali sono sottoposti anche i cani, gli stessi possano sbagliare traccia, quindi l’obiettivo del ritrovamento, per motivazioni tecniche e ambientali piu’ diverse”.

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