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Un'escursione sui sentieri dei Walser: a Bergamo una serata e una mostra

BERGAMO — “Tour del Monte Rosa: lungo il sentiero dei Walser”. E’ questo il titolo della conferenza che venerdì sera animerà la cittadina di Bergamo con una spettacolare proiezione immagini e i racconti di trekking di Giancelso Agazzi.

“L’idea di percorrere questo interessante giro a piedi mi è venuta avendo letto il libro di Luigi Zanzi – racconta Agazzi -. Zanzi, che con Reinhold Messner e Claudio Schranz lo aveva effettuato alcuni anni orsono con l’intento di ricordare le popolazioni Walser che abitano da secoli ai piedi del Monte Rosa. Si tratta di un percorso abbastanza duro, a anello, che può essere intrapreso da una qualsiasi delle varie tappe. E’ considerato, infatti, uno dei trekking più duri d’Europa. Sono partito in compagnia di Cesare e di Piera, due amici ossolani che hanno accettato la mia proposta. Partenza il 16 luglio 2012 da Macugnaga”.

“Lasciamo l’auto nel parcheggio gentilmente messo a disposizione da Claudio Schranz, famosa guida alpina walser, che mi ha dato molte utili informazioni riguardanti il percorso. Raggiungiamo il Passo di Monte Moro con l’impianto di risalita. Il sabato precedente vi ero salito a piedi per verificare alcune particolarità del percorso. Da Monte Moro siamo scesi fino alla diga di Mattmark, per poi andare in bus fino a Saas Fee. Giunti in questo villaggio del Vallese ai piedi dei Mishabel verso le 14, decidiamo di continuare fino a Grachen, tappa di sette ore Siamo di fronte alla vetta della Weismiess. Arriviamo a Grachen alle 21 abbastanza stanchi”.

“Dormiamo nell’appartamento della sorella di Cesare che l’ha gentilmente messo a disposizione. Il martedì mattina ripartiamo con l’intenzione di raggiungere l’Europa Hutte. Lungo il percorso incontriamo un tratto di sentiero interrotto per caduta sassi. Decidiamo di tirar dritto fino a Zermatt, prendendo il treno da St. Nikolaus. Ci sistemiamo in albergo a Zermatt. Giornata di sole. L’indomani, mercoledì prendiamo la funivia alle 6.30 che ci porta fino al Kleine Mattehrhorn. Fa abbastanza freddo. Scendiamo lungo il ghiacciaio fino al Plateau Rosa e, poi, fino al Rifugio del Teodulo. Da qui scendiamo verso Cervinia per, poi, risalire al Colle Superiore delle Cime Bianche. Facciamo una sosta al colle per mangiare un panino e per riposarci un po’. Si riparte lungo il lungo vallone che scende in val d’Ayas. Giungiamo verso sera a Resy, una graziosa frazione sopra St. Jaques, al Rifugio Guide Alpine Frachey”.

“E’ una bella serata e ci accoglie un giovane rifugista. Altre quattro persone sono ospiti del rifugio.La mattina del giorno successivo si parte dopo la colazione alle 7. Raggiungiamo in un’ora e mezzo il Colle della Bettaforca, che mette in comunicazione la valle d’Ayas con quella di Gressoney. Con gli impianti scendiamo a Staffal nella valle di Gressoney. Il tempo di bere un caffè e ripartiamo con gli impianti fino al lago Gabiet. Da qui a piedi raggiungiamo il Colle dei Salati, che divide la valle di Gressoney dalla Val Sesia. Cesare e Piera decidono di scendere ad Alagna in parte a piedi ed in parte con gli impianti. Io decido, invece, di fare una sosta presso la Oreste Hutte, che raggiungo in poco più di un’ora, ridiscendendo i pendii che vanno verso il lago Gabiet. Già conoscevo questo accogliente rifugio e mi fa piacere trascorrervi la notte”.

“Riparto il mattino di venerdì alle 6.30. Risalgo al colle dei Salati, da dove scendo a piedi alla stazione intermedia della funivia che sale da Alagna. Sono in Val Sesia. Alcune nebbie salgono dal fondo valle e coprono le montagne che mi circondano. Decido di risalire in circa un’ora al Colle delle Pisse, per , poi, scendere al Rifugio Calderoni e, successivamente, al Rifugio Pastore, dove incontro Cesare che è salito da Alagna, dopo di avervi trascorso la notte. Piera ha fatto rientro a casa la sera prima per impegni di lavoro.
Il rifugio Pastore è molto accogliente. In serata un temporale rinfresca la montagna. Decidiamo di partire il giorno dopo, sabato, alle 6. Dobbiamo raggiungere il Colle del Turlo, lungo una comoda mulattiera, realizzata dagli Alpini negli anni ’20. Lungo il percorso si incontrano alpeggi e mandrie al pascolo. Incontriamo anche qualche camoscio. Il colle del Turlo mette in collegamento la Va Sesia con la Valle Anzasca. Dopo il passo la mulattiera continua coperta in alto dal qualche grossa macchia di neve. In circa tre ore raggiungiamo Macugnaga lungo la Val Quarazza. Dal lago delle Fate in circa un’ora siamo di nuovo a Macugnaga”.

La serata, in programma venerdì 19 aprile 2013 ore 21 presso la sede del Cai Bergamo, inaugurerà ufficialmente anche la mostra fotografica dello stesso autore che sarà allestita al Palamonti in Via Pizzo della Presolana, 15 fino al 10 maggio.Gli eventi sono a cura della Commissione Culturale del Cai Bergamo. La mostra è ad ingresso libero.

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