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Bizzarrie: sull’Everest per una telefonata

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LONDRA, Gran Bretagna — Di stranezze, di questi tempi, se ne sentono tante. Ma come questa francamente…Udite, udite: un alpinista inglese tenterà di scalare l’Everest per telefonare dalla cima attraverso un comune telefonino. "L’a telefonata più alta del mondo", un nuovo record.  

Il "fenomeno" in questione si chiama Rod Baber ed è di origine inglese. Alla Bbc ha raccontato che ha intenzione di arrivare sul tetto del mondo con un telefono cellulare gsm  standard e, da lì, effettuare una chiamata e spedire il messaggino. E lo farà – ha dichiarato – "per stabilire un nuovo record mondiale che risulti impossibile da battere".
 
E così, dopo l’uomo senza gambe, quello senza mani, quello che sale scalzo, quell’altro che sale nudo, quello che si gratta, si morde, si scialla in cima all’Everest, ecco un altro alpinista dalle ambizioni quantomeno bizzarre.
 
Ora, una riflessione è d’obbligo. Visti i "numeri" di cui sopra, l’alpinismo moderno pare diventato un circo. E l’Everest il tendone che raccoglie circensi in cerca di notorietà. Una gara all’esibizionismo (vuoto) spinto, dove la creatività non sta nella bellezza tecnica e stilistica di un’impresa, ma nell’assoluta futilità.
 
Mi vengono in mente certi show della tv. Dove per le ballerine non è necessario saper ballare. Non sono necessari tecnica e stile: bastano due mossette e un abitino succinto ed è subito record (di ascolti).   
 
Ora il festival delle banalità sembra essersi trasferito in alta quota. Ma scalare una montagna di 8000 metri comporta, sempre e comunque, dei rischi. E che qualcuno metta in pericolo la sua vita – e quella degli altri, perchè lassù utimamente c’è una coda da supermarket – per inviare un sms, forse meriterebbe uno studio dei seguaci di Freud.     
 
La maggior parte dei record inanellati di recente da quelle parti, poi, è perlomeno ridicola. E’ come se, oltre al record del mondo dei 100 metri, il Cio iscrivesse anche il record del corridore che ha i pantaloncini rossi, le scarpette bainche, i capelli neri, il naso aquilino o l’unghia incarnita. Ma per favore…
  
Ora, è colpa dei giornalisti quanto sta accadendo, o è l’alpinismo che – come altri settori – sta andando alla deriva? Ai lettori l’ardua sentenza.
 
Certo è che la spedizione di Baber – che già compare nel Giunness dei primati per aver raggiunto le vette più alte di ogni paese europeo – partirà a fine maggio. Con una profusione di mezzi da spavento.   
 
Per fare una telefonata dall’Everest sarà  installata una "base station" mobile terrestre in Cina, in linea con il lato nord della montagna. Il cellulare gsm utilizzato da Baber sarà di una nota casa americana ed è stato testato per l’utilizzo a bassissime temperature.
 
Per compiere "l’impresa", Baber si è allenato per mesi. Ora, a parte che la prima cella Gsm installata da quelle parti dalla China Telecom risale al 2003 (e che quindi non è escluso che qualche sherpa sia già salito in cima all’Everest con un telefonino in mano), il bello di tutta la vicenda è che la certificazione del primato è subordinata all’effettivo invio di un sms e al buon fine della telefonata. E se il numero che Baber chiamerà in quel momento è occupato?
 
Ridateci l’alpinismo di un tempo…

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