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Motoslitte sul Disgrazia, la Forestale: con le targhe sarebbe diverso

Corpo Forestale dello Stato (Photo www.altarezianews.it)
Corpo Forestale dello Stato (Photo www.altarezianews.it)

SONDRIO — “Le motoslitte sono mezzi privi di targa, non puoi risalire al proprietario tramite la targa. Purtroppo non essendo veicoli intesi dal Codice della strada non hanno obbligo né di patente specifica né di targa esposta. Quindi o li prendi sul fatto oppure è difficile contestargli qualsiasi infrazione che sia salire sul ghiacciaio o altro danno o alterazione dell’ambiente”. E’ chiara ed esaustiva la spiegazione del dottor Andrea Turco, Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Sondrio. A lui abbiamo chiesto di illustrarci gli aspetti della questione delle motoslitte che transitano dove non potrebbero, come nel caso della Predarossa, a oltre 3000 metri di quota sul monte Disgrazia. Questa l’intervista completa.


Comandante, come è regolata la circolazione delle motoslitte?

Il Codice della strada non considera la motoslitta neanche tra i veicoli atipici. Questo sta a significare che esula dal codice della strada, quindi con la motoslitta, in teoria, si potrebbe viaggiare un po’ ovunque. Per questo motivo, per la carenza legislativa del codice della strada che ogni singolo Comune o Comunità montana sulla propria viabilità che gestisce direttamente emana dei regolamenti con cui può vietare, limitare o consentire il transito alle motoslitte. Per quanto attiene la Provincia di Sondrio i territori Sic – Sito di interesse comunitario – sono gestiti dalla Comunità montana del territorio: all’interno delle zone Sic e Zps (Zona di protezione speciale) e al di fuori dei tracciati stradali, il transito delle motoslitte deve essere autorizzato dai Comuni e Comunità Montane.

Chi deve vigilare sul transito delle motoslitte?
La vigilanza è generalizzata nel senso che non c’è un ente preposto esclusivamente a vigilare sul transito delle motoslitte. Preposti a vigilare sono Comune e Comunità montane, ma anche forze di polizia in senso lato: Comandi dei Carabinieri, Comandi della Forestale, Soccorso alpino della Guardia di Finanza, ecc. Il problema fondamentale prima di tutto è che è difficile preventivare il tragitto su cui troveremo le motoslitte, in secondo luogo bisogna chiarire che non tutte le nostre Stazioni sono dotate di motoslitte. Questi mezzi sono privi di targa, non puoi risalire al proprietario tramite la targa. Purtroppo non essendo veicoli intesi dal Codice della strada non hanno obbligo né di patente specifica né di targa esposta. Quindi o li prendi sul fatto oppure è difficile contestargli qualsiasi infrazione che sia salire sul ghiacciaio o altro danno o alterazione dell’ambiente.

In merito all’ultimo episodio, quello della zona di Predarossa, voi come siete presenti sul territorio?
Noi abbiamo un Comando Stazione ad Ardenno ed uno a Morbegno. Entrambi i nostri due reparti non sono dotati di motoslitta quindi dovrebbero arrivare sul posto con le pelli di foca e così sarebbero ovviamente visibili anche da lontano. Tenga presente poi che quando una motoslitta le transita anche vicino a 70, 80, 100 km/h diventa estremamente difficile poterla fermare.

Quindi il problema sta nella scarsità di mezzi?
Comuni e Comunità montane hanno preso le loro contromisure emettendo ordinanze e leggi, rimanendo sempre nell’ambito della sanzione amministrativa. Il problema è però che non vi è personale attrezzato, né una presenza giornaliera sul territorio in modo da assicurare che le motoslitte non scorrazzino a destra e a sinistra. Il vero problema è fermare il proprietario delle motoslitte e riuscire a perseguirlo con le sanzioni per danneggiamento e disturbo all’ambiente. In passato abbiamo provato in Val di Rezzalo, Comune di Sondalo, anche a sequestrare il mezzo, ma i proprietari, a fronte di un ricorso presentato in Prefettura, hanno vinto. La Prefettura ha dovuto, torto collo, ammettere il ricorso e riconsegnare la motoslitta perché non è un veicolo, e quindi non si può sequestrare un mezzo a cui non corrisponde una normativa ben precisa.

Chi dovrebbe sopperire a questo buco di legge?
La Regione può sopperire solamente con regolamenti che disciplinano le motoslitte. È necessario inserirle nel Codice della strada, mettendo obbligatorio o una patente speciale o una targa da apporre visibile sul mezzo.

Che cosa rischia chi va con la motoslitta dove non dovrebbe?
Dipende da dove va. Si passa dal semplicemente di disturbo degli animali a danni anche di natura penale. Per il passaggio su ghiacciaio per esempio, che è area protetta, noi potremmo anche accusarlo di deturpamento e danneggiamento di bellezze naturali.

Secondo lei su chi dovrebbero fare pressione i cittadini per uscire da questo circolo vizioso?
Qui in provincia di Sondrio il problema sta diventando abbastanza “corposo”, di proteste ce ne sono tantissime anche perché essendoci rifugi aperti anche d’inverno in zone montane raggiungibili solo in motoslitta, c’è chi si attiene alle autorizzazioni a percorrere solo le strade autorizzate, e c’è chi ne approfitta. Il problema insomma è sentito. Forse un buon modo da parte dei cittadini potrebbe essere quello di fare un’interpellanza alla Prefettura la quale lo girerà al Ministero, che a sua volta darebbe seguito per apportare le dovute modifiche al Codice della strada. Questa potrebbe essere una via, noi purtroppo non abbiamo i mezzi e le possibilità di rispondere alle proteste dei cittadini.

Leggi anche: Monte Disgrazia, motoslitte a 3000 metri sul ghiacciaio. Scoppia la polemica su internet

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8 Commenti

  1. Penso che per un singolo caso di reato non si debba desiderare di avere patenti per motoslitte o altri risorse a supporto della forestale. Tra l’altro non hanno incendiato un bosco, ma fatto piuttosto una bravata. Con questo non intendo di certo giustificare il gesto, tuttavia credo sia lecito valutare attentamente il “costo del deterrente”.
    Detto questo, se in Italia si facesse come in Svizzera, ovvero leggi certe e soprattutto pene severe, certe e immediate, pochi stupidi oserebbero sfidare le stesse leggi…

  2. Le motoslitte dovrebbero essere abolite oppure utilizzate solo il minimo sindacale e per scopi concreti (trasporto materiale)

  3. dice il comandante della Forestale: “Entrambi i nostri due reparti non sono dotati di motoslitta quindi dovrebbero arrivare sul posto con le pelli di foca e così sarebbero ovviamente visibili anche da lontano.”
    …non ha mai sentito parlare di elicotteri?

  4. Sempre per il comandante della Forestale: non servono nè motoslitte, nè pelli di foca, basta piazzare una sdraio nei luoghi di partenza, dove sostano i fuoristrada con carrello (targati), e aspettare il loro ritorno. Le loro tracce sono incontestabili!

  5. Provate ad andare in Valmalenco, nella zona del Sasso Bianco, nel comune di Torre S. Maria, e respirate un po’ di gas di scarico delle motoslitte che vi sfrecciano a pochi centimetri, e cercate di evitare le valanghe che queste persone provocano al loro passaggio, in posti assurdi…..

  6. Non fate di tutta l’ erba un fascio!la maggior parte degli incidenti in montagna non sono da attribuire alla motoslitte!ma bensi agli sciatori escursionisti e scialpinisti! Sopratutto questi ultimi causano spesso valanghe rischiando loro chi è nei paraggi e chi poi deve andarli a soccorrere!ci preoccupiamo se qualche motoslitta transita in posti non consentiti e poi a 100metri da casa nostra sotterrano rifiuti tossici e nemmeno ce ne accorgiamo! Tanto siamo in citta’!e poi vorrei sapere con cosa raggiungono i percorsi i migliaia di escursionisti….tutti dalle citta’ in bicicletta?!per il resto d’accordo con il discorso targhe e assicurazione!pero’ mi piacerebbe sapere se fossereo istituti tracciati e magari piste di allenamento cosa ne penserebbero quelli del CAI!

  7. Anni fa ho visto un cantiere bruciare gomme e residui plastici: una immensa colonna di fumo nero vicino ad un bosco della Val di Rhemes (Aosta). Visto che a 1 km c’era una stazione della forestale, ho telefonato per segnalare la cosa. La risposta è stata “grazie, arriviamo subito!”; dopo 1 ora siamo andati via con la colonna di fumo e neppure un agente/guardia (ripeto 1 km, forse 2, di strada asfaltata alla caserma).
    Per lavoro passavo spesso presso la direzione centrale della Forestale a Roma: sotto la sede un tripudio di SUV, Jeep, mezzi antincendio (mancavano i cingolati), poi dicono che non hanno mezzi …. ma nei boschi, perchè in città non mancano di nulla.
    Se questa è la prassi, la Forestale – in Italia – potrà essere dotata di motoslitte, elicotteri, jet, droni, space shuttle, di leggi, di personale in più …… ma l’ignavia e la scarsa efficacia temo resteranno tali.

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