AlpinismoAlta quotaPareti

Karakorum, invernale al Laila Peak per Álex Txikon e José Manuel Fernández

Laila Peak nord (Photo alextxikon.com)
Laila Peak nord (Photo alextxikon.com)

HUSHE, Pakistan — Álex Txikon e José Manuel Fernández hanno scalato in invernale il Laila Peak, il 6000 pakistano nella valle di Hushe, Karakorum. I due spagnoli sono arrivati a 6100 metri di quota alle 4 del pomeriggio del 18 febbraio, dopo una salita che hanno definito “selvaggia, estrema, dura, senza fine, condotta in condizioni climatiche più che avverse”. Gli alpinisti hanno raccontato di essersi fermati a circa 10 metri dalla cima vera e propria per ragioni di sicurezza: neve farinosa e troppo alto il rischio di crolli.

Sono partiti da campo 2, a 5600 metri di quota, al mattino presto del 18 febbraio e hanno scalato per 10 ore. Secondo quanto si legge sul sito di Txikon la salita è stata compiuta con venti intorno ai 60 chilometri orari e temperature fino a -35 gradi. I due alpinisti hanno trovato molta neve sulla montagna e hanno dovuto superare tratti complessi dal punto di vista tecnico, in particolare quello finale, che è stato definito “un inferno”.

Alex Txikon e Jose Manuel Fernandez (Photo alextxikon.com)
Alex Txikon e Jose Manuel Fernandez (Photo alextxikon.com)

“Abbiamo dovuto fare dodici allunghi – racconta infatti Txikon sul suo blog -, la maggior parte dei quali di 80 metri. L’ultima parte è stata un inferno. Già in cima, li abbiamo fatti con la neve al petto. Siamo arrivati fin dove era possibile avanzare. Il Gps ci indicava una quota di 6.100 metri. Al massimo saremmo potuti stare a circa dieci metri di distanza dalla vetta, ma c’era così tanta neve farinosa che non era possibile continuare e, se lo avessimo fatto, probabilmente saremmo caduti nel vuoto dall’altro versante”.

“Hanno raggiunto la vetta senza alcun dubbio – ha confermato il capo spedizione Sebastián Álvaro dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie -. La vetta del Laila Peak è una punta di roccia. Sono arrivati fino a circa dieci metri dalla cima che però, per sicurezza, non hanno calpestato. Se avessero continuato state pur certi che quella punta si sarebbe rotta e ora staremmo parlando di altre cose”.

La discesa non sarebbe stata da niente, in ogni caso alle 20.30 Txikon e Fernández erano di ritorno a campo 2. “E’ stato molto, molto, molto difficile – ha commentato Txikon -. Siamo esausti. A Jose fanno male tre dita, io quasi non riesco a muovermi. E’ stata molto dura ma siamo molto contenti e orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto, abbiamo la sensazione di aver salito una delle cime più belle e difficili della nostra vita”.

Quello del 18 febbraio è stato per Txikon e Fernández un secondo tentativo di vetta, dopo il primo dell’11 febbraio abortito a 80 metri dalla cima per via delle condizioni meteo troppo avverse. Con loro quella volta c’erano anche Ramón Portilla e Juanjo San Sebastián. Secondo i media spagnoli la loro sarebbe la terza spedizione ad aver scalato il Laila Peak, la prima in invernale. “Ci si innamora di una montagna allo stesso modo in cui ci si innamora di una donna – scriveva qualche giorno fa Alvaro sul suo blog -, per la sua bellezza, per una forte attrazione. Talvolta per quel suo essere apparentemente inaccessibile. Ed è difficile non innamorarsi di Laila. Il suo profilo, affilato come la lama di coltello, si staglia nel cielo stuzzicando l’immaginazione degli alpinisti. E’ una sfida che sembra inaccessibile”.

Info: alextxikon.com/blog/?p=2668

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close