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Polacchi al campo 2 del Broad Peak, valanghe sulla parete Rupal del Nanga

Tomasz Kowalski verso campo 2 (Photo Artur Małek Polishwinterhimalaismteam.pl)
Tomasz Kowalski verso campo 2 (Photo Artur Małek Polishwinterhimalaismteam.pl)

KARDU, Pakistan — Stanno attrezzando la via di salita verso la vetta del Broad Peak gli alpinisti polacchi capitanati da Krzysztof Wielicki, impegnati nel tentativo di compiere la prima invernale sull’ottomila del Karakorum. Il team tra domenica e lunedì ha raggiunto quota 6200 metri, piazzando circa 450 metri di corde fisse tra campo 1 e quota 5900 metri. Nel frattempo anche i loro connazionali di stanza al Nanga Parbat si starebbero dando da fare: Tomasz Mackiewicz e Marek Klonowski sarebbero arrivati a 6600 metri sulla via Schell. Il 24 gennaio inoltre, su questo versante della montagna, sarebbero scese ben 9 valanghe.

La notte del 27 gennaio Artur Małek e Tomasz Kowalski sono partiti per campo 2. Secondo quanto si apprende dal sito del Polish Winter Himalaism team, i due hanno fissato 450 metri di corda fino a 5900 metri di quota, poi alle 2.30 del pomeriggio hanno cominciato la discesa verso il campo base. Nel fase di rientro hanno incrociato due compagni di squadra, Maciej Berbeka e Adam Bielecki, che salivano invece a campo 1 con l’intento ieri, 29 gennaio, di raggiungere campo 2 a 6200 metri di altitudine.

Sempre ieri anche il capo spedizione Krzysztof  Wielicki, re degli ottomila in invernale (essendo stato il primo al mondo a scalare nella stagione fredda dell’anno Everest, Kangchenjunga e Lhotse), ha lasciato il campo base per salire a campo 1 insieme agli alpinisti pakistani.

Valanga sulla parete Rupal del Nanga (Photo www.steepboard.com)
Valanga sulla parete Rupal del Nanga (Photo www.steepboard.com)

Anche l’altro team polacco impegnato sul fronte della parete Rupal del Nanga Parbat macina metri sulla via di salita. Il team di Tomasz Mackiewicz e Marek Klonowski avrebbe superato quota 6600 metri. È arrivato a campo 2 anche Joel Wischnewski: l’alpinista in spedizione solitaria al Nanga racconta sul suo blog che il 24 gennaio ben 9 valanghe sono scese su quel lato della montagna. Attualmente il francese è ridisceso al campo base.

Sono tornati al campo base del Nanga, ma sul versante Diamir, anche Daniele Nardi ed Elisabeth Revol che il 26 gennaio sono saliti sulla montagna lungo lo sperone Mummery. I due alpinisti sono stati 3 giorni in parete arrivando a quota 6450 metri: durante la scalata sono caduti più volte in crepacci, battendo la traccia sulla neve alta. Poi hanno preso la decisione di tornare indietro.

“Il vento si fa forte – spiega infatti Nardi sul suo sito -, la motivazione è alta ma bisogna fare i conti con i tempi, le distanze e la nostra scarsa acclimatazione. Freddo, vento, stanchezza 2300metri sotto i piedi con uno stile leggero ed essenziale, la traccia da battere, la neve fresca che ci ha tolto energie preziose, il cambiamento meteorologico anticipato ci hanno indotto a scendere”.

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