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Patagonia: Bernasconi, Della Bordella e Schiera in cima alla Standhardt

Bernasconi, Schiera e Della Bordella in vetta all'Aguja Standhardt (Photo arch. Ragni di Lecco)
Bernasconi, Schiera e Della Bordella in vetta all’Aguja Standhardt (Photo arch. Ragni di Lecco)

EL CHALTEN, Argentina — Prima salita patagonica per i ragni di Lecco Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi, in Argentina insieme al compagno di spedizione Luca Schiera. I tre alpinisti, partiti a metà gennaio con l’obbiettivo di concludere la via iniziata negli anni passati sulla ovest della Torre Egger, hanno fatto “riscaldamento” sulla Aguja Standhardt, la cima del massiccio del Cerro Torre che sale affianco alla Egger.

Bernasconi, Della Bordella e Schiera sono arrivati in vetta alla cima di 2730 metri lungo la via “Festerville”, un itinerario di circa 600 metri che sale lungo lo spigolo nord della parete. Per i tre si è trattato di una specie di “prova generale” prima di attaccare l’obiettivo vero e proprio della spedizione, vale a dire la conclusione della via “Die another day”, l’itinerario a cui i due Ragni lavorano da due anni di fila e a cui manca di fatto un solo tiro per essere completato. Questo il loro racconto della salita al Cerro Standhardt.

“Siamo arrivati a Chalten lunedi sci. Dopo un paio di giorni di tempo incerto le previsioni davano 2 giorni di bel tempo per giovedi e venerdi. Dal momento che la finestra di bel tempo preannunciata era troppo breve per tentare di scalare la Torre Egger, abbiamo pensato di effettuare un’altra salita. L’idea era quella di scalare un’altra vetta, testare l’affiatamento della nostra cordata e migliorare il nostro allenamento in vista del grande obiettivo Egger parete Ovest.

“La scelta e´cosi ricaduta sulla Aguja Standhardt (sorella della Egger, la piu´piccola delle trittico con Torre ed Egger). In due giorni, abbiamo scalato la via “Festerville”, un itinerario di circa 600 metri che sale lungo lo spigolo nord della parete, prevalentemente di roccia, con difficolta´ fino al 6c sostenuto e con una sezione finale su ghiaccio per arrivare sopra al fungo di neve che ricopre la cima della montagna.

“Siamo partiti giovedi notte alle 3.30 dal campo Nipo Nino, e dopo aver raggiunto il col Standhardt alle 10.30 abbiamo attaccato la via, quindi dopo una notte passata bivaccando su una cengia a meta´ parete abbiamo raggiunto la vetta dell´Aguja verso le 14.30 del giorno successivo. E´stata una salita fantastica ed impegnativa a causa anche del lungo avvicinamento e dell’ambiente sempre severo. Una bella occasione per testare l’affiatamento della nostra cordata e toglierci la soddisfazione di scalare una bella montagna. Adesso siamo tornati a Chalten ed aspettiamo solo le condizioni giuste
per dirigerci verso la parete Ovest della Torre Egger!”

Teo, Berna e Luca

 

Photo e info courtesy of Ragni di Lecco e www.matteobernasconi.com

 

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