Alpinismo

Maspes: ultima invernale con variante

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SAN MARTINO VAL MASINO, Sondrio — "Un addio a questo finto inverno". E’ così che Luca Maspes parla della sua recentissima salita alla parete Est del Pizzo Cengalo (3.367 metri), dove con l’amico Andrea Barbieri ha aperto tanto variante nella parte sommitale. Ecco le foto e il racconto della scalata.

"E’ un inverno che quasi tutti hanno definito "fasullo" – racconta l’alpinista valtellinese -. Temperature incredibili fino a fine gennaio, poi finalmente qualche spruzzata di neve, qualche grado in meno ma comunque ancora condizioni ben diverse da ciò che ricordavamo degli anni passati.
 
Nei giorni scorsi, siamo saliti anche noi a goderci l’ultimo cielo limpido di una pazza stagione. Una stagione che, sebbene sia più simile ora di prima alle sue caratteristiche tradizionali, è oggi ufficialmente terminata.
 
Siamo saliti con la voglia di due giorni di fatica, sacchi pesanti e un po’ di gusto per la riscoperta di itinerari sulle nostre pareti granitiche. E così è nata la scelta della via "Gugiatti" alla parete Est del Pizzo Cengalo (3367 m), una via aperta nel 1976 dai fratelli Ermanno e Franco Gugiatti e ripetuta forse solo una volta da allora.
 
Siamo io e l’amico Andrea Barbieri, al suo battesimo alpinistico. Nel pomeriggio raggiungiamo il bivacco invernale del Rifugio Gianetti in circa 5 ore, utilizzando le racchette da neve nella parte finale. All’alba partiamo, e in 2 ore siamo all’attacco della via. Una bella scalata fino in cima: 450 metri di fessure, placche e fili di cresta, che comunque consiglierei maggiormente proprio in inverno vista la qualità a tratti "delicata" della roccia.
 
Nella parte alta del pilastro tracciamo probabilmente una difficile variante. Una diretta di 3 freschi tiri di corda all’ombra, per evitare un canale di neve farinosa. Qui incontriamo le maggiori difficoltà in arrampicata libera della via (VII- e tratti di misto). Siamo in cima dopo 11 tiri di corda e rientriamo al rifugio solo dopo 15 ore complessive, sprofondando in una neve "cotta" dal caldo sole di una bellissima giornata".
 
"E’ stato un inverno che ho visto solo per metà – conclude maspes -, prima ero in Patagonia e poi in Scozia per il meeting di alpinismo invernale del Bmc. Ma la montagna invernale è sempre un richiamo per chi la ama. Per chi vuole portarsi a casa le "prime invernali" e per chi vuol godere di un ambiente unico, silenzioso e ovattato. O forse tutte e due".
 
 
Foto: Luca Maspes

 

 

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