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La lontra torna sulle Alpi dopo 60 anni: avvistamento in Alto Adige

La lontra in un fermo immagine del filmato della fototrappola (Photo courtesy of Alto Adige/Trentino-Corriere delle Alpi)
La lontra in un fermo immagine del filmato della fototrappola (Photo courtesy of Alto Adige/Trentino-Corriere delle Alpi)

BOLZANO — La lontra è tornata sulle Alpi, in particolare quelle dell’Alto Adige. A sessant’anni dalla sua scomparsa, l’avvistamento è stato fatto da una fototrappola che ha filmato l’animale mentre si tuffava in un fiume della regione. Una scoperta importante per una specie che si credeva estinta.

Secondo quanto riporta il Trentino-Corriere delle Alpi, l’ultima presenza documentata della lontra in Trentino risale al 1958 quando un esemplare fu abbattuto in Val Badia. Nel corso degli anni successivi l’animale non fu più avvistato fino a che nel 1983-84 una ricerca del Gruppo Lontra del Wwf Italia in collaborazione con l’Otter Specialist Group dell’Iucn (Unione internazionale per la Conservazione della Natura) confermò che la specie era completamente scomparsa non solo dalla regione, ma dall’intero arco alpino. Gli ultimi esemplari sopravvissero in numero esiguo -circa un centinaio- nelle regioni meridionali, dove vivono tuttora.

Davide Righetti, tecnico faunistico di Bolzano, racconta al quotidiano il ritorno dell’animale in Trentino Alto Adige e sulle Alpi. Tutto ha inizio nel 2008 grazie ai ricercatori austriaci che monitorano la lontra che segnalarono la presenza dell’animale vicino al confine con l’Italia. La Ripartizione Tutela Ambiente e Paesaggio della Provincia di Bolzano e il Wwf Alto Adige hanno successivamente istituito un piano di monitoraggio sulla specie affidato a Righetti e al suo team. Grazie all’instancabile lavoro dei tecnici è stato possibile confermare la presenza di almeno un esemplare nella zona.

Una fototrappola posizionata nel settore nordorientale dell’Alto Adige ha infatti filmato una lontra mentre si aggirava sulle rive di un fiume per poi tuffarsi in acqua. Secondo quanto dichiarato da Righetti è possibile che ci siano altri esemplari nella zona, ma occorre continuare il monitoraggio ed estendere il raggio della ricerca allo scopo di comprendere se la specie è in espansione sulle Alpi Italiane. Altri avvistamenti sono stati fatti negli ultimi anni in Valtellina e nelle zone di confine del Friuli Venezia Giulia.

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Un commento

  1. Nei primi anni 80 catturarono un esemplare nel lago di Como, che fu poi liberato nel pian di Spagna, la zona paludosa in cima al lago fra le foci dei fiumi Adda e Mera. Dovrebbe esserci l’articolo sul quotidiano “La Provincia”.

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