Itinerari

Scialpinismo nel Lagorài – Cima d’Asta: salita al Monte Pastronezze

Verso il M. Pastronezze: A) Cime di Salèri; B) Sasso Rosso/Auserschrumm; C) Forc. del Sasso Rotto; D) Sasso Rotto/Inderschrumm; E) M. Pastronezze; F) quota m. 2175. (Photo L.Navarini)
Verso il M. Pastronezze (Photo L.Navarini)

BERGAMO — Si snoda ancora nei Monti di Palù il nuovo itinerario di scialpinismo proposto da Luciano Navarini nella sua rubrica domenicale. Stavolta viene proposta la salita al Monte Pastronezze m. 2182 dalla Val Calamento, un itinerario molto facile, poco frequentato ed estremamente panoramico. Gli itinerari sono tratti dalla guida Guida di sci alpinismo dei Lagorài – Cima d’Asta di Navarini, edita da Edizioni 31.

Dislivello: m. 979. Tempo di salita: ore 4.00. Cartografia: Trekkart f. 163|164. Difficoltà: Media.

Accesso: dal paese di Borgo Valsugana si seguono le indicazioni per il Passo del Mànghen raggiungendo (poco prima del paese di Telve di Sopra) un bivio sulla destra, sempre con indicazione per il Passo del Mànghen, ci si inoltra nella lunga Val Calamento bagnata dal Torrente Maso su S.P. 31, fino a raggiungere dopo circa 7 km. il Ponte del Saltòn m. 1073 (bivio con itt. nn. 11 e 25); indi, fino all’Alb. Calamento. Da questo si percorrono ancora ca. 700 m. superando due tornanti: dove la strada si fa piana, si raggiunge un ponte (parcheggio).

Partenza: subito dopo il ponte m. 1275, si dirama sulla sinistra una stradina poco visibile (che scende) con segnale di “strada privata”.

Si tratta di un itinerario molto facile, poco frequentato ed estremamente panoramico. La salita proposta compie un bel percorso di cresta e, scegliendo con cura il tracciato, può essere affrontata anche con manto nevoso non del tutto assestato, ponendo eventualmente attenzione all’ultimo breve tratto prima di raggiungere la vetta. La posizione di questa cima, considerata la modesta quota, offre un ricco ed istruttivo panorama. La discesa, facilmente in neve polverosa, è molto remunerativa; è possibile, con abbondante innevamento, tagliare i tornanti della S.F. fino quasi al punto di partenza. Unico inconveniente: subito dopo la partenza si scende di ca. 30 m. e, di conseguenza, si dovrà risalire al ritorno.

Salita: si scende lungo la stradina, fino a raggiungere un ponte sul Torrente Maso a q. m. 1251. La strada in piano costeggia alcune
casette in zona denominata Popile. Si tralasciano le deviazioni a destra, si oltrepassa la Cappella Popile m. 1253 e si raggiunge il limite della vegetazione pervenendo così alla S.F. Pastronezze con sbarra a q. m. 1260 ca. Si entra ora nel bel bosco rado seguendo sempre la S.F. e tralasciando due deviazioni a sinistra a q. m. 1290 ca. e a q. m. 1330 ca. Si tralascia una deviazione a dx a q. m. 1425 ca. giungendo ad un’altra deviazione a q. m. 1472 «ore 1.00». Curvando a destra si percorre ancora la S.F. (fattasi ora più stretta ma sempre visibile) fino al suo termine: si è a q. m. 1660 ca. «ore 1.00-2.00». Si rimane abbastanza distanti e alla sinistra orografica della Val Copavacche e con direzione Ovest-NordOvest si affronta un tratto di bosco alquanto fitto ed erto. Si guadagna quota con la vegetazione che via via si fa più rada. Da q. m. 1780 ca. si piega a Ovest percorrendo la poco marcata dorsale orientale e con salita sempre più panoramica si giunge a q. m. 1940 ca., dove la vegetazione è quasi assente. Di qui si percorre l’ampia dorsale pervenendo alla q. m. 2088: punto panoramico.
Si cala (Ovest-SudOvest) ad una sella a q. m. 2064; quindi se le condizioni lo consentono, si taglia con una diagonale sotto le due Quote m. 2092 e m. 2094. Si giunge così ad un’ampia sella a q. m. 2084 (se la neve non è sicura conviene rimanere sempre sul filo di cresta ponendo molta attenzione alle possibili cornici sulla dx). Verso Ovest si affronta ora l’ultimo tratto ripido giungendo ad un’anticima a q. m. 2175: infine con direzione SudOvest brevemente in piano (attenzione) si raggiunge il M. Pastronezze m. 2182 «ore 2.00-4.00».

Discesa: con attenzione fino all’ampia sella a q. m. 2084, poi verso Est-SudEest (lasciando la dorsale) si cala verso destra ad un’altra ampia sella a q. m. 2028. Si percorre ora con bella sciata verso Est la Val Copavacche, lasciando i ruderi della Casèra di Pastronezze m. 1782 in alto a sinistra. Si giunge così a q. m. 1700 ca.: ora è necessario portarsi alla sinistra della valle tagliando in diagonale nel bosco fattosi alquanto fitto e, senza possibilità di errori, raggiungere la S.F. toccata in precedenza (attenzione a non calare sotto la quota m. 1700 ca.). Di qui si ritorna con bella sciata lungo l’itinerario di salita tagliando la S.F. (NE) dove è possibile.

 

Luciano Navarini

 

 

Luciano Navarini nato a Trento nel 1952, Istruttore di Sci alpinismo del Club Alpino Italiano. Per anni ha svolto un’intensa attività didattica e divulgativa in numerose Sedi della Società Alpinisti Trentini (S.A.T.) e del Club Alpino Italiano (C.A.I.) nonchè in altri centri culturali del Trentino Alto Adige e regioni limitrofe.
Autore nel 1988 della “Guida di sci alpinismo Lagorai-Cima d’Asta” e anche nel 1984 co-autore delle raccolte “45 itinerari di sci alpinismo in Trentino e in Alto Adige”, tutte patrocinate dal C.A.I. – S.A.T.
Nell’ottobre 2010 la Casa Editrice31 ha pubblicato il suo volume “Sci alpinismo in Lagorai e Cima d’Asta – 38 itinerari facili”.
A novembre 2011 è stata pubblicata dalla Casa Editrice “Edizioni31” di Trento la sua nuova “Guida di Sci alpinismo dei Lagorài – Cima d’Asta” patrocinata dal C.A.I. – S.A.T., aggiornamento di quella pubblicata nel 1988.
Il nuovo volume è stato aggiornato totalmente, ampliato con la descrizione di altri itinerari e con un nuovo corredo fotografico.

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