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Cermis, tragedia frutto dell'imprudenza: il pilota non era ubriaco e i freni funzionavano

Cermis - i soccorsi (Photo courtesy mirror.co.uk)
Cermis – i soccorsi (Photo courtesy mirror.co.uk)

TRENTO — Nè l’alcool nè un guasto ai freni avrebbero provocato il tragico incidente avvenuto nel weekend sul Cermis, dove una motoslitta si è schiantata contro gli alberi mentre percorreva di notte una pista nera, causando sei morti e due feriti gravi. La causa sarebbe stata soltanto un’imprudenza. L’inchiesta in corso avrebbe infatti rivelato che l’impianto frenante del mezzo era in buono stato e che il tasso alcoolemico dell’uomo che guidava la motoslitta – albergatore del luogo di 48 anni – era di poco superiore al limite consentito.

Il pilota, al momento unico indagato per omicidio colposo plurimo, non era quindi ubriaco. A riferire sugli sviluppi dell’indagine è stato il procuratore capo di Trento, Giuseppe Amato, le cui dichiarazioni sugli alcooltest del pilota della motoslitta sono state diffuse da diverse agenzie.

I freni della motoslitta, sequestrata dalle autorità, sono risultati poi funzionanti anche se sottoposti ad una forte sollecitazione. Nei prossimi giorni verranno eseguiti ulteriori test sulla motoslitta da parte della Procura di Trento, ma la spiegazione più accreditata, secondo gli inquirenti, a questo punto è che il pilota abbia perso il controllo del mezzo, lanciato a forte velocità su un pendio molto ripido.

Il pilota, gestore di un albergo al Cermis, risulta tuttora ricoverato in condizioni piuttosto gravi all’ospedale (come l’altro sopravvissuto alla tragedia). L’uomo nell’incidente ha perso moglie e figlia, mentre un figlio 17enne si è salvato perchè rimasto in albergo quando gli altri sono usciti per l’escursione in motoslitta. Il ragazzo è rientrato in Russia nelle scorse ore, sotto la tutela degli zii.

“Garantiremo tutto l’aiuto necessario, psicologico e organizzativo, ai parenti delle vittime” ha commentato il governatore della regione di Krasnodar, Aleksandr Tkachev, secondo quanto riportato da russiaoggi.it.

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