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Himalaya 07: le spedizioni in partenza

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BERGAMO — Cari lettori, benvenuti al gran finale del racconto sulla stagione di imprese che attende gli alpinisti in Himalaya e Karakorum. E’ tutta dedicata ai giganti nepalesi e alle spedizioni – classiche, ardite, strane, o come meglio volete definirle – che si stanno preparando a partire proprio in questi giorni.

 
Il panorama alpinistico vede parecchi italiani dirigersi in Himalaya, ma senza vie nuove nel mirino (o almeno così pare). Tra pochi giorni, per esempio, partiranno Mario Merelli e Mario Panzeri alla volta del Dhaulagiri, la "Montagna Bianca", un gigante di 8.167 metri d’altezza. Con loro ci saranno, tra gli altri, l’alpinista spagnola Lina Quesada Marcia e il bergamasco Sergio Dalla Longa.
 
Simone Moro, dopo aver sfiorato la prima salita invernale del Broad Peak, tra poco più di un mese sarà in Himalaya per salire lo splendido picco dell’Ama Dablam con il bolzanino Kar Heinz Salzburger, presidente della multinazionale di abbigliamento sportivo che gestisce alcuni dei principali marchi d’alta quota.
 
Sempre all’inizio di aprile Nives Meroi, la tigre dell’Himalaya, andrà a caccia del suo nono ottomila sulla Nord dell’Everest, come sempre insieme al marito Romano Benet. La stessa montagna, ma da Sud, è nel mirino di Cristina Piolini, ossolana in corsa per le Seven Summits, che ha anche intenzione di chiudere i conti con il Lhotse, mancato l’anno scorso.
 
L’incredibile trio formato dai baschi Juanito Oiarzabal, Edurne Pasaban e dall’ecuadoriano Ivan Vallejo – rispettivamente 21, 8 e 12 ottomila scalati – tenterà l’Annapurna dalla via normale, sulla parete Nord. Dove è atteso anche l’altro spagnolo Iñaki Ochoa, undici ottomila all’attivo, dopo il suo tentativo al Dhaulagiri.
 
I kazaki dell’esercito di Denis Urubko sono in partenza per l’Everest, dove condivideranno la salita con i fratelli Marolt, protagonisti americani dello sci estremo. Dopodichè si dirigeranno al Dhaulagiri, dove Urubko tenterà la già citata salita in velocità.
 
Dulcis in fundo troviamo gli Sherpa. Apa Sherpa, l’uomo che è stato 16 volte sul tetto del mondo e Lakhpa Gelu Sherpa, l’uomo che ha firmato il record di salita all’Everest in meno di undici ore, saliranno insieme l’Everest per rilanciare il ruolo prezioso, indispensabile e troppo spesso dimenticato degli Sherpa nelle spedizioni commerciali.
 
Un momento, dimenticavamo l’Everest, con la sua fiera delle stranezze. Sulla Nord hanno già annunciato la loro presenza Cato Pedersen, atleta norvegese senza braccia, Phill Michael, canadese alla sua prima esperienza himalayana reduce da 3 anni da una grave operazione al cuore, e Wim Hof, olandese che vuol scalare il tetto del mondo in pantaloncini corti.
 
Da Sud tenteranno la salita la spedizione inglese Xtreme Everest che vuol portare in vetta un gruppo medici impegnati in ricerche scientifiche sull’alta quota; il giordano Mostafa Salameh, in corsa per le seven summits, che scala per la pace in medio oriente; Meagan McGrath; una “capitana” dell’air force canadese; un chiropratico americano e degli scout inglesi, che celebrano il centenario della fondazione del movimento.
 
Questa primavera sarà poi ricca di traversate: un’idea inaugurata da Simone Moro nel 2006 che sembra aver trovato un mucchio di proseliti. I candidati sono David Tait e Gavin Bate (forse senza ossigeno), da Nord a Sud. I filippini, dopo la prima ascesa nazionale dell’anno scorso ora tornano all’Everest con alcune donne nella spedizione, cercando di arrivare in vetta nello stesso momento con due gruppi, uno per ogni versante, che dovranno scendere dalla parte opposta a quella di salita.
 
L’Everest sarà teatro delle prove per il passaggio della fiaccola olimpica 2008. In campo, secondo le ultime news, ci saranno tre squadre cinesi, una delle quali guidata dal taiwanese Makalu Mong-Ho Gau, sopravvissuto alla tragedia del 1996. Anche i cinesi punterebbero ad una traversata, ovviamente dal Nepal alla Cina, direzione Pechino.
 
Ovviamente, non mancherà la classica sfilza di spedizioni commerciali che, tra Nord e Sud, tenteranno di portare in cima al tetto del mondo decine e decine di clienti. In testa, come al solito, la Himex di Russel Brice, l’organizzazione di Dan Mazur, l’IMG (International Mountain guides), le spedizioni di Kari Kobler (una diretta anche Lhotse).
 
Al seguito di questa carovana ci sarà Discovery Channel, che sul tetto del mondo ha trovato fonte inesauribile di drammi per i suoi video, come quello di che l’anno scorso ha avvolto la morte di David Sharp sulla nord della montagna.
 
Montagna.tv seguirà per voi tutte le avventure di questa frizzante stagione himalayana, e non mancherà di darvi notizia di altre spedizioni, che sicuramente nelle prossime settimane spunteranno all’orizzonte. A presto!
 
Sara Sottocornola
 
 

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