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Doha, EvK2Cnr panelist alla conferenza sui cambiamenti climatici

Evk2cnr a Doha  (Photo S. Proietti)
Evk2cnr a Doha (Photo S. Proietti)

DOHA, Qatar — Eccellenza italiana in alta quota: non solo ricerca ma anche trasferimento di know how e tecnologia per costruire competenze e promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni di alta montagna, che sono tra gli ecosistemi più gravemente minacciati dall’aumento costante delle temperature, ma allo stesso tempo aree tanto importanti quanto vulnerabili di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. E’ con questi temi che il Comitato EvK2Cnr, che da oltre vent’anni propone e realizza progetti di ricerca scientifica e tecnologica in alta quota distinguendosi nel panorama dell’indagine scientifica internazionale, ha partecipato al Cop 18 delle Nazioni Unite in corso a Doha, nello stato del Qatar.

EvK2Cnr è stato invitato dal Governo del Nepal a presentare, nel corso del side event organizzato ieri 6 dicembre presso il Qatar National Conference Centre, le attività di capacity building in corso di realizzazione nell’ambito di SHARE (Stazioni ad Alta Quota per la Ricerca sull’Ambiente), un progetto interdisciplinare che ha lo scopo di promuovere osservazioni in continuo in regioni chiave d’alta quota, contribuendo alla conoscenza del cambiamento climatico su scala regionale e globale.

Evk2cnr a Doha (Photo S. Proietti)
Evk2Cnr a Doha (Photo S. Proietti)

Le attività di ricerca per la realizzazione di progetti pilota basati sull’utilizzo di fonti rinnovabili sono state presentate dall’Ing. Stefania Proietti dell’Università’ degli Studi di Perugia, coordinatrice del settore ‘Capacity Building‘ del progetto SHARE. L’ ateneo Perugino e’ recentemente entrato a far parte del network di prestigiose istituzioni di ricerca di livello nazionale ed internazionale che operano nei progetti del comitato EvK2Cnr, per il quale seguirà l’ideazione e la realizzazione di progetti pilota e il coordinamento delle attivita‘ di trasferimento e creazione di competenze. Con il progetto SHARE e grazie alla cooperazione diretta con UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite, EvK2Cnr vuole infatti supportare i paesi coinvolti dai monitoraggi climatici nella promozione dello sviluppo sostenibile e nelle politiche d’adattamento agli effetti del cambiamento climatico nelle regioni montane.

Il side event ha visto la presenza del Ministro dell’Ambiente della Scienza e della Tecnologia del Nepal, Dr. Keshab Man Shakya, e di numerosi altri negoziatori dei Paesi aderenti alla Mountain Partnership. Il governo Nepalese ha organizzato questo momento di incontro per sensibilizzare le delegazioni dei Paesi membri e le comunità scientifiche sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno producendo negli ecosistemi montani ma anche per condividere conoscenze, programmi, , buone pratiche e competenze per promuovere lo sviluppo sostenibile in queste aree delicate e strategiche del Pianeta.

Con la sua presenza costante nelle aree montuose dell’Hindu Kush-Karakorum-Himalaya, in Nepal, Pakistan, Tibet, India e Bhutan, e con la creazione e gestione del, a 5050 metri, diventato un gioiello universalmente riconosciuto e apprezzato per la ricerca e lo studio in alta quota, il Comitato Ev-K2-CNR è stato in grado di dare una nuova e unica valenza al mondo della montagna, bacino prezioso da cui attingere informazioni nel campo delle scienze della terra, ambientali, della medicina e fisiologia, delle scienze antropologiche, delle tecnologie ecoefficienti e dei sistemi di pianificazione energetica e ambientale.

 

Stefania Proietti

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