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Sesto giorno di ricerche sugli Ecrins, ancora nessuna traccia degli italiani dispersi

Barre Ecrins Dome de Neige (Photo Eltouristo)
Barre Ecrins Dome de Neige (Photo Eltouristo)

UPDATED – BRIANÇON, Francia –  Sono ricominciate questa mattina, sabato 1 dicembre, le ricognizioni sugli Ecrins per trovare i tre italiani dispersi. Si tratta del sesto giorno di ricerche. Ieri gli elicotteri del Peloton de gendarmerie de haute montagne sono volati ancora sulla montagna perlustrando oltre 25 chilometri quadrati di area. Tuttavia ancora gli sforzi sono stati vani: Francesco Cantù, Damiano Barabino e Luca Gaggianese, sono tuttora dispersi sul quattromila francese dove da domenica scorsa erano impegnati sul couloir Gabarrou-Marsigny. Attualmente le condizioni meteorologiche sono buone, con cielo più limpido e venti deboli, ma sulla montagna si è depositato durante la settimana oltre un metro e mezzo di neve fresca.

Quella appena trascorsa è stata per i tre alpinisti la sesta notte in parete, dopo il bivacco – che pare abbiano fatto a 3900 metri di quota – nella notte tra domenica e lunedì, e quelle successive. Giovedì e venerdì due elicotteri partiti da Grenoble e da Digne-les-Bains (Alpes-de-Haute-Provence) hanno sorvolato la montagna più volte: secondo quanto riferisce il sito del giornale Le Dauphiné Libéré, solo ieri sono stati perlustrati 25 chilometri quadrati, su entrambi i lati del Dôme des Écrins. I velivoli di soccorso sono volati su il rifugio del Carrelet, sul rifugio del Temple Écrins, sul rifugio del glacier Blanc, sul rifugio des Écrins, sul ghiacciaio del Vallon de la Pilatte, sul ghiacciaio de Bonne Pierre, sul ghiacciaio Blanc, sul ghiacciaio Noir, sul col des Avalanches.

“Nella tarda mattinata di ieri abbiamo cercato di depositare i soccorritori e i cani da valanga – spiega il capitano Colombani del Peloton de gendarmerie de haute montagne de Briançon -, ma non è stato possibile a causa del vento troppo forte. Inoltre, la visibilità ci ha permesso di volare solo fino a 3600 metri. Non oltre. Abbiamo anche cercato di spostare un soccorritore a terra tenendolo ancorato al verricello dell’elicottero perché il rischio di valanghe è molto alto”.

I soccorritori avrebbero perlustrato anche zone crepacciate, senza trovare traccia degli alpinisti, né di loro possibili bivacchi. E del resto sulla montagna durante la settimana è scesa molta neve: sulla macchina di uno dei 3 dispersi, lasciata al parcheggio alla base della parete, se ne sarebbe depositata oltre un metro e mezzo.

Le ricerche nei giorni scorsi si sono concentrate principalmente sul versante sud, dove secondo i soccorritori potrebbe essere più probabile che si siano diretti gli italiani. Tuttavia al momento è tutt’altro che chiaro come e dove si siano mossi gli alpinisti nelle ore tra domenica e lunedì. Domenica infatti hanno scalato la Goulotte Gabarrou-Marsigny: inizialmente le informazioni diffuse facevano pensare che i tre non fossero arrivati in cima, mentre tra ieri e oggi diverse testate riferiscono che sarebbero invece arrivati alla fine della via in un orario che oscilla tra le 14 e le 16. Quanto a lunedì, all’inizio si pensava che i tre si fossero diretti verso il rifugio Cezanne da cui erano saliti, mentre poi le ricerche si sono spostate sul lato meridionale, sulla base di uno scambio di battute avuto con altri alpinisti che avrebbero consigliato loro di scendere dal versante sud. Di fatto quindi, è difficile al momento stabilire la loro posizione.

 

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