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Aria e inquinamento a Multan: città storica dell’Asia sotto la lente del Comitato Evk2Cnr

Stazione di Multan (photo courtesy evk2cnr.org)
Stazione di Multan (photo courtesy evk2cnr.org)

MULTAN, Pakistan — Dallo scorso settembre, nella città di Multan, una delle più antiche del subcontinente indiano, posta nella parte meridionale della provincia del Punjab, è in funzione la prima stazione per il monitoraggio della qualità dell’aria grazie ai ricercatori EvK2Cnr. La stazione è già entrata a far parte del Progetto ABC (Atmospheric Brown Cloud) dell’Agenzia dell’Ambiente delle Nazioni Unite.

Non solo monitoraggio d’alta quota per il Comitato Evk2Cnr in Pakistan. La nota organizzazione per la ricerca scientifica in alta quota, attiva da diversi anni con progetti di cooperazione in Pakistan, ha fatto un grande passo avanti nel monitoraggio della qualità dell’aria anche nelle città.

I tecnici di EvK2Cnr coadiuvati dai partner Pakistani del Pakistan Meterological Department e della Bahauddin Zakariya University, hanno installato l’osservatorio permanente presso la sede del Pakistan Meteorological Department, all’aeroporto internazionale di Multan, nell’ambito di un progetto per la conversione del debito promosso dalla Fondazione Politecnico di Milano e il Ministero dei Lavori Pubblici del Pakistan, i cui obiettivi principali sono la promozione dello sviluppo socio economico e la protezione dell’ambiente per il rinnovamento della città di Multan.

Nell’ambito del Progetto Multan, al Comitato EvK2Cnr è stata affidato uno specifico task che prevede il monitoraggio della qualità dell’aria per l’identificazione delle maggiori fonti di inquinamento, l’analisi delle dinamiche del trasporto di inquinanti attraverso le misure in continuo di aerosol, concentrazioni di gas e delle variabili metereologiche nonché l’installazione di sistemi permanenti di monitoraggio della qualità dell’aria.

La stazione di Multan è attiva dal 15 settembre scorso e sta svolgendo misure in continuo dei parametri meteorologici, della radiazione solare globale, PM10 e PM2.5 e ozono; tutti i dati sono già a disposizione della comunità scientifica e potranno essere utilizzati per salvaguardarla dall’erosione e dal rapido degrado dovuto all’elevato tasso di inquinamento sia naturale che antropico, a cui sono esposti gli edifici, gli antichi baazar, le moschee e le ciclopiche mura di questa città che non è solamente il centro geografico del paese ma ne è anche il cuore storico, religioso e artistico.

Alla luce di queste considerazioni la stazione di Multan ha ricevuto il plauso dell’Asia Science Team del Progetto Abc promosso da Unep, che l’ha voluta subito includere nel suo network di stazioni, di cui fa già parte la stazione EvK2Cnr/SHARE Nco-P, collocata a 5.050. metri di quota nei pressi del Laboratorio Piramide all’Everest, in Nepal.

Tutta la regione del Karakorum Himalaya è infatti particolarmente influenzata dalla presenza delle cosiddette “Atmospheric Brown Clouds” (Abc), nubi di inquinanti che durante il periodo invernale e pre-monsonico si estendono dall’Oceano Indiano all’Himalaya per effetto delle emissioni di particelle e gas dalle vaste aree urbane e industriali, agricole e forestali, con conseguenze su clima, qualità dell’aria, sistema monsonico e agricoltura. Il suo monitoraggio offre quindi un’unica opportunità nel rilevare i processi legati ai cambiamenti climatici.

La stazione di Multan sarà propedeutica all’installazione nel 2013 da parte del Comitato EvK2Cnr di due altri nuovi osservatori in Pakistan, uno nelle regione del Gilgit and Baltistan dove EvK2Cnr nell’ambito del Progetto SHARE ha già operative le stazione di Urdukas e di Askole, e un secondo sito nei territori pianeggianti ed esposti ad elevato inquinamento del paese asiatico.

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