BERNA, Svizzera — Dighe, centrali, costruzioni varie gli avevano reso la vita impossibile. E il castoro si era estinto dalle Alpi Svizzere. Ma ora, la nazione elevetica lo rivuole, come simbolo di una migliore qualità ambientale di tutto il territorio.
Il progetto di intervento per ricreare un ambiente naturale intorno ai corsi d’acqua è stato lanciato di recente dall’associazione ambientalista elvetica Pro Natura, in collaborazione con i Cantoni e i comuni.
Il motivo? La presenza del castoro sarebbe indice di una migliore qualità ecologica dell’ambiente, perchè vive infatti soltanto in acque sane e pulite, adatte anche alle altre specie viventi. E anche di una migliore di vita per l’uomo, che avrebbe a disposizione maggiori luoghi di svago.
Il castoro era scomparso dalla Svizzera intorno al 1800. Per centocinquant’anni non si è più fatto vivo. Alcuni esemplari sono ricomparsi sulle Alpi introno al 1950, e si sono ristabilizzati nei corsi d’acqua elvetici.
Il castoro era scomparso dalla Svizzera intorno al 1800. Per centocinquant’anni non si è più fatto vivo. Alcuni esemplari sono ricomparsi sulle Alpi introno al 1950, e si sono ristabilizzati nei corsi d’acqua elvetici.
Ma la loro non è una vita facile. Devono combattere ogni giorno contro le barriere costruite dall’uomo, che hanno minato in modo strutturale il loro habitat naturale: basti pensare alle centrali idroelettriche, alle dighe e alle infrastrutture fluviali. Ostacoli letteralmente insormontabili per il piccolo roditore.
A ciò si aggiunga la bassa qualità dell’acqua. Secondo le ultime statistiche, 8 delle 54 specie di pesci autoctone sono già scomparse da fiumi e laghi svizzeri. Altre 34 sono minacciate o in via di estinzione.
Urgeva un provvedimento, e Pro Natura si è fatta avanti con il suo progetto, già testato con buoni risultati. Attualmente, infatti, il territorio è frequentato da circa 900 castori, concentrati perlopiù nel Nordovest del paese. In particolare, nella zona di Basilea, dove il programma dell’associazione è già attivo. Ora, si vuole estenderlo a tutta la Svizzera.
Sara Sottocornola
