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Andare in spedizione fa bene alla coppia: l’alpinismo unisce più del sesso?

Bacio in montagna (photo courtesy 4ever.eu)
Bacio in montagna (photo courtesy 4ever.eu)

NEW YORK, Usa — Qualcuno di voi starà già sghignazzando. Ma non si tratta di uno scherzo, piuttosto di una documentata teoria psicanalitica che promette di garantire la felicità coniugale. L’autrice è una celebre psicologa americana, Terri Orbuch dell’Università del Michigan, che ha testato l’importanza di avere i propri spazi all’interno della coppia facendo partire il marito per una spedizione alpinistica quando la loro figlia aveva solo pochi mesi. Secondo i dati raccolti dalla psicologa, che ha approfondito il suo lavoro esaminando centinaia di altri casi, la “lontananza” sarebbe assolutamente più importante del sesso all’interno della coppia.

“Eravamo genitori da poco – racconta la Orbuch -. Un periodo stressante e di cambiamento totale. Il mio partner mi chiese proprio allora se poteva unirsi ad una spedizione alpinistica diretta ad un 7000 pakistano: quattro settimane via da casa, senza possibilità di sentirsi. Tutte le mie amiche dissero che era una follia, che venivo abbandonata. Ma io non ero d’accordo e gli dissi che doveva andare. So quanto può essere coinvolgente scalare una montagna. Lo avrei fatto felice, io avrei avuto tempo per pensare solo a me stessa per un po’. Ci siamo dati sempre la possibilità di fare ciò che amavamo, e credo che questa sia una delle ragioni per le quali siamo rimasti insieme tanti anni”.

La Orbuch, che in America è una vera autorità in materia di matrimoni e divorzi, ha di recente pubblicato la sua esperienza nel libro “Finding Love Again: 6 Simple Steps to a New and Happy Relationship”, che contiene anche i primi risultati della ricerca a lungo termine iniziato nel 1990 “The Early Years of Marriage Project”, nell’ambito del quale la Orbuch si è impegnata a seguire 373 coppie sposate per 25 anni.

Il 46% delle coppie ha già divorziato e la psicologa riferisce che il 31% dei mariti e il 29% delle mogli hanno dichiarato di non aver avuto abbastanza privacy o tempo per sè stessi. Questa è stata la ragione principale di malessere, indicata dall’11% di coloro che si sono dichiarati infelici. Solo il 6% ha indicato invece che la causa era insoddisfazione sessuale.

“Avere spazio in una relazione rende felici e meno annoiati – spiega la Orbuch -. Dà tempo di prendere atto dei propri pensieri, di coltivare hobby e rilassarsi senza preoccuparsi sempre delle proprie responsabilità verso gli altri. E’ importantissimo uscire con amici, parenti, partecipare a corsi, club o incontri. Ma anche ritagliarsi un momento in casa, per pensare e rilassarsi”.

Secondo il libro uno dei fattori che influenza questo bisogno, è la modalità con cui si è stati cresciuti. Se i genitori sono stati affettuosi ed equilibrati,  llora la persona si sentirà “sicura” nei confronti dell’altro anche se è separato. Genitori ansiosi e instabili invece inducono i figli ad essere più dipendenti e appiccicosi.

La Orbuch, poi, dà i suoi consigli in pillole:
1- Quando hai tempo per te stesso impara un nuovo hobby o coltiva un nuovo interesse. Ti renderà più eccitante e interessante, e porterai ricchezza alla tua relazione col partner.
2- Goditi il tempo che hai per te stessa e non sentirti in colpa. Non c’entra niente con quanto ami il tuo partner.
3- Dai indicazioni specifiche al tuo partner quando vuoi avere del tempo per te. Non usare frasi come “ho bisogno di spazio”, ma “mi piacerebbe fare un corso di cucina il martedì e potrò imparare tante ricette per te”. O “mi piacerebbe andare a scalare quella montagna, quando tornerò sarò ancora più felice di stare con te”.
4- Non tenere segreti al partner, coinvolgilo in quello che fai.

Al di là del titolo, volutamente provocatorio, sembra proprio che in questo libro dunque ci sia la ricetta di felicità per gli alpinisti e le/i loro partner. Ma sarà vero? Saremmo curiosi di sapere cosa ne pensate.

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12 Commenti

  1. Il titolo e la foto mi hanno tratta in inganno. pensavo a coppie ancora più unite perchè vanno in montagna insieme…. a coppie unite da un interesse comune. invece parla di coppie dove uno dei due sta a casa ad aspettare l’altro… mmmm perplessa.
    Ciao
    Laura

  2. “Il 46% delle coppie ha già divorziato e la psicologa riferisce che il 31% dei mariti e il 29% delle mogli hanno dichiarato di non aver avuto abbastanza privacy o tempo per sè stessi. Questa è stata la ragione principale di malessere, indicata dall’11% di coloro che si sono dichiarati infelici. Solo il 6% ha indicato invece che la causa era insoddisfazione sessuale.”…posso dirlo? Molte persone, giusto o sbagliato che sia, trovano una soluzione “esterna” all’insoddisfazione sessuale nella coppia, mentre alla mancanza di privacy…non vedo soluzioni di altro tipo…

    1. si beh, non è che tradiscano solo gli alpinisti eh? mica tutte le donne che restano a casa rimangono “con le mani in mano”. e poi allora che vuol dire, che chi fa un lavoro che porta lontano da casa tradisce per forza? occhio ai luoghi comuni!

  3. la lontananza fa bene alla coppia? mah, non credo. di certo fa bene agli alpinisti che dopo un po’ smaniano di partire e se non partono sclerano. in quel senso, sì, la lontananza fa bene alla coppia. meglio che parta, se no chi lo sente??

  4. la lontananza fa bene alla coppia quando , qualsiasi sia la meta e lo scopo ma ancor di piu’ mete estreme e rischiose, si è in due a scegliere che uno parta, le basi siano solide ed il rispetto immacolato. poi se un partner non resiste a due mesi di astinanenza per una spedizone su un 8000…………bhè, allora meglio l’alpinismo , direi 2 piccioni con una fava…………..vada pure dove vuole. l’unica cosa che mi preoccupa sono le enormi preoccupazioni ed i rischi che corre……..

  5. Mio marito è appena rientrato dal Tibet, per tre settimane mi sono sentita in paradiso…niente cene o pranzi da preparare ad orari stabiliti,niente russamenti notturni da sopportare,niente capi sporchi da dividere(nonostante ci siano ben tre ceste con le istruzioni scritte sopra) passeggiate tranquille senza un borbottio di sottofondo che accompagna il mio passo più lento del suo,il potermi sedere sul divano senza dover lottare per guadagnare pochi centimetri,adesso purtroppo si ritorna alla normalità, ma io ho superato da un po’ i cinquanta, e la mia opinione è relativa, non so se a venti o trent’anni avrei accettato una cosa del genere, o andavo anche io o lui rimaneva a casa….a meno che avessi sposato un super big della montagna, ma anche in questo caso almeno al campo base avrei voluto arrivare anche io!!!

  6. Ahahah… grande Pierre, credo tu abbia centrato il punto. Comunque, non ne faremo veramente una questione di astinenza per due mesi??? Ma cosa siete??? Allora i single dovrebbero suicidarsi? Dai, siamo seri. Se c’è la fiducia in una coppia, due mesi di separazione per un viaggio non mi sembrano una tragedia. Dipende solo dal carattere, c’è chi è insicuro e non li regge e chi invece ce la fa, come dice lo studio.
    Per Luiana… io ho trent’anni, e ti assicuro che, stando con un alpinista, al campo base ci andrei una volta sola o due al massimo. Sei matta che noia???? Che vada lui, che ha da fare a scalare, io mi godo un po’ di ferie qui, e quando torna siamo tutti più contenti. 😉

  7. Personalmente, credo che ogni coppia sia diversa da un’altra…non si può generalizzare sugli alpinisti e nemmeno su chi resta a casa…suvvia!! Credo che non si possa esprimere opinione sul “sia giusto o sbagliato” se non ci si è passati…e credo anche che non si possa esprimere giudizio nè sull’importanza di una spedizione per un’alpinista, nè sui sentimenti provati da chi resta a casa…gli interessi personali sono importanti se fatti alla luce del sole e con serenità…le distanze di coppia, ad alcuni fanno bene ad alti meno.. l’importante è il rispetto per l’altra persona…senza quello nemmeno un giorno di lontananza può esistere..

  8. Ricordo a Gianfredo, che mi ha segnalato l’articolo, che il nostro amore è sbocciato in montagna!
    Credo che quando sentirà l’impellente necessità di partire per un 7000 senza di me, il sentiero della condivisione sarà terminato.

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